Ecco la storia di un campione che appartiene alla leggenda del nostro sport. L’idea di raccontarla è venuta per celebrare una ricorrenza davvero speciale e suggestiva: mezzo secolo dall’oro giapponese di Gustavo Thoeni a Sapporo, nel febbraio ’72. Cinquant’anni, da quei giorni è passata una vita. Ma si tratta d’uno spunto, una data per richiamare l’attenzione su un personaggio che ha davvero segnato la nostra storia. Erano i favolosi e tragici anni settanta del secolo scorso, la gente che si appassionava allo sci come sport di massa, lui che esibiva una nuova tecnica per inanellare una serie di trionfi spettacolari. Basta il nome, Gustavo Thoeni e scattano i ricordi, con un piacevole esercizio della memoria.
E a chi non scattano, ai giovani che vagamente ne hanno sentito parlare, il libro serve per capire e conoscere un fuoriclasse che con orgoglio ci appartiene. Quattro Coppe del Mondo, i titoli olimpici e poi quelli mondiali. Successi colti con classe e stile su diverse piste e in diverse specialità dello sci alpino, lo slalom e la discesa, perché arrivare sulla Streif di Kitzbuhel a tre millesimi di secondo da Franz Klammer, fra i più grandi di sempre, vale più di un successo su una pista anonima.
Thoeni, Gros e la Valanga Azzurra: momenti magici della nostra vita. E poi, come se il destino avesse già previsto tutto, Thoeni che allena Tomba, una coppia inedita e splendida, l’uno che aiuta l’altro. Tomba che mette a freno, almeno in pista, la leggendaria esuberanza, ammirato dal carisma del maestro mentre lui, Gustavo, oltre ad elargirgli preziosi consigli, cancella un luogo comune: siamo sicuri che fosse davvero un campione e un uomo silenzioso, che si esprimeva a monosillabi?
Ma no, ecco il Thoeni arguto e brillante, riflessivo certo, ma pronto a stupirti con battute taglienti e profonde, sagge e puntuali. Pensieri che colgono nel segno con immediatezza. Insieme i due fenomeni prepararono altri fantastici trionfi a distanza d’una ventina d’anni, come si trattasse di una bella favola che bisognava assolutamente riproporre. Una grande storia di sport e di vita, un pezzo d’Italia di cui essere orgogliosi per sempre.