St. Tropez, agosto 1997. Diana Spencer, in un costume da bagno azzurro, siede sul trampolino dello yacht di Dodi Al-Fayed, le gambe penzoloni. Lo sguardo è basso, assorto. Come tanti altri momenti di quell’estate, anche quell’istante di intimità viene catturato dalle avide fotocamere dei paparazzi, da mesi impegnati a inseguire ogni movimento della “Principessa triste” per aggiudicarsi scoop da migliaia di dollari. Non è una storia nuova e tutti, purtroppo, ne conosciamo l’epilogo: si è perso il conto di tutti i prodotti d’intrattenimento che hanno raccontato le ultime settimane di vita di Lady D, ed era inevitabile, dunque, che Peter Morgan portasse sullo schermo la sua versione dei fatti nella prima parte della sesta stagione di “The Crown”, approdata su Netflix il 16 novembre. Non è la prima volta che Morgan racconta le conseguenze della tragica scomparsa di Diana. Nel 2006 era stato proprio lui a scrivere la sceneggiatura di “The Queen”, il film diretto da Stephen Frears vincitore di numerosi riconoscimenti, tra i quali il premio Oscar al miglior film e quello alla migliore attrice a Helen Mirren, leggendaria nei panni della Regina. Stessa vicenda, diversi punti di vista: se nella pellicola del 2006 al centro ci sono lo stoico carisma della Regina e la sua difficoltà e ritrosia nell’accontentare il suo popolo dopo la dipartita dell’amata principessa, in The Crown Elisabetta (questa volta interpretata da una capace, – seppur meno incisiva – Imelda Staunton) ricopre un ruolo marginale, più legato al suo status di madre e nonna. A catturare la scena in questi primi quattro episodi è, invece, il malinconico e affascinante carisma di Diana: un groviglio confuso di sogni, progetti e tanta sete di quella libertà che è riuscita dopo tanto tempo e fatica ad ottenere. Anche in questa stagione, come nella precedente, ad interpretarla è la fenomenale Elizabeth Debicki. E se già nel quinto capitolo della saga dedicata alla Corona Inglese la somiglianza tra personaggio e persona aveva lasciato tutti a bocca aperta, in questa stagione il livello di stupore rasenta l’inimmaginabile: i toni, i modi, la voce, lo sguardo della Diana di Debicki sono talmente realistici da rendere il racconto degli ultimi giorni ancora più drammatico, seppur si tratti – evidentemente – di una versione romanzata. Mantenendo intatta l’eleganza, l’arguzia e l’audacia che sin dalla prima stagione avevano caratterizzato ogni episodio della serie, per la sua ultima stagione “The Crown” ha deciso di proporre una narrazione diversa, per la prima volta suddivisa in due parti distinte. I quattro episodi usciti finora si sono allontanati da Elisabetta, protagonista indiscussa della saga, per concentrarsi sui fatti che hanno portato la Corona Inglese alla sua rivoluzione più nota e necessaria. Negli ultimi sei episodi, in uscita su Netflix il 14 dicembre, vedremo quali conseguenze avrà sugli ultimi anni del regno Elisabettiano il cambiamento iniziato da Diana. VOTO: 8 Martina Bazzanella