La scure di Altroconsumo si abbatte sul riso Carnaroli.
L’associazione di consumatori che conta 300 mila soci ha pubblicato un’indagine sulla qualità di uno dei risi migliori d’Italia, famoso per un’eccellente tenuta di cottura e per questo motivo, una delle varietà preferite anche nell’alta cucina. Altroconsumo ha posto sotto la lente di test scientifici molto accurati venti marche di riso analizzate e ben più della metà è contaminata da livelli di cadmio elevati. Tre prodotti superano i limiti di legge e per questo sono stati segnalati al ministero della Salute. Presenti anche tracce di pesticidi pericolosi per la salute. Ci sono, anche, quattro prodotti con qualità buona o ottima. E tra questi l’unico marchio scaligero sottoposta ai test, il riso del Vò di Isola della Scala. Il Riso del Vò è un marchio storico che prende il nome dall’omonimo borgo di Isola della Scala, territorio famoso per la produzione di risi di alta qualità. Il carattere peculiare dell’azienda è quello di avere la gestione completa della propria produzione a partire dalla singola risaia. Riso del Vò ha ottenuto il massimo dei voti in quattro delle otto voci del test, difetti, micotossine, pesticidi e prova di cottura e assaggio. Da rivedere la voce umidità, tre pallini su cinque. Si tratta, tuttavia, di una promozione significativa e incoraggiante. Il Riso del Vò è uno dei marchi presenti all’interno della Cooperativa La Pila, sempre di Isola della Scala. In particolare la linea di riso carnaroli del Vò è utiizzata nel settore della ristorazione. La Cooperativa la Pila è stata costituita nel 1987 da 12 aziende agricole produttrici di riso nella bassa veronese. Mission aziendale è lavorare e valorizzare il risone prodotto dai soci portando sul mercato un riso di alta qualità con lavorazione tradizionale e garanzie superiori a quelle offerte dalla concorrenza più qualificata. Indubbiamente una mission che Altroconsumo promuove con voti alti.
Un riconoscimento significativo che va a premiare una delle produzioni tipiche del territorio. In particolare il riso Vialone Nano coltivato nella pianura veronese, rappresenta la metà della produzione italiana. Puntuale la replica dei produttori interessati, “La rintracciabilità della nostra filiera – afferma il presidente della Cooperativa La Pila Michele Rossi – ė super controllata. Il prodotto prima di essere messo sul mercato viene analizzato per rientrare nei limiti di legge. Abbiamo una grande attenzione alle esigenze del consumatore”.
Gli fa eco il coordinatore della produzione Daniel Vasian. “L’indagine di Altroconsumo é molto scrupolosa. La presenza di cadmio e arsenico può apparire strana ma é un problema conosciuto nel mondo del riso. Altroconsumo ha prelevato i campioni nel luglio del 2023 che si riferisce alla coltivazione del 2022. La presenza di cadmio e arsenico riguarda i terreni siccitosi e l’estate di quell’anno fu decisamente arida”.
Mauro Baroncini