“Test antigenici anche in farmacia” L’interrogazione di Bozza: “Assurdo che i positivi debbano passare solo dall’Ulss”

Il Consigliere regionale Alberto Bozza ha presentato un’interrogazione per chiedere che la Regione Veneto – sull’esempio di altre Regioni – introduca la possibilità, per i positivi in isolamento (vaccinati), di effettuare anche in farmacia (e non solo nelle Ulss) i test antigenici per la certificazione della negatività. La richiesta di Bozza fa seguito alle tantissime segnalazioni che il Consigliere ha ricevuto da cittadini, famiglie e imprese in difficoltà “perché oggi, nelle Ulss, i tempi di attesa per fare il tampone che permetta la fine dell’isolamento sono lunghi. Così si blocca lavoro, economia e socialità. Va allentata la pressione sulle stesse Ulss, ricevo segnalazioni di persone che, sperando di ridurre i tempi, si recano spontaneamente nei centri tampone facendo invano lunghe code di ore”.
Bozza poi sottolinea: “Oggi è possibile effettuare in farmacia i tamponi per chi, avendo avuto contatti con i positivi, è in quarantena da negativo; mentre se sei in isolamento da positivo per tornare a uscire e lavorare vale solo il tampone antigenico o molecolare dei centri Ulss. I quali però, viste le tantissime positività a Omicron, sono oberati di richieste e danno appuntamento mediamente non prima di 10-15 giorni. Il sistema così non regge”.
La proposta di Bozza riguarda ovviamente i vaccinati – “quantomeno chi ha la terza dose, la loro negativizzazione è giusto che possa stabilirlo anche un test antigenico in farmacia” – e segue quanto adottato da altre Regioni: “Penso a Liguria ed Emilia Romagna, ma anche Lombardia e Piemonte”.