Test a scuola, la repressione non è soluzione

l movimento civico Traguardi si associa alle preoccupazioni sollevate dagli studenti, da diversi presidi e dal gruppo PD di Verona in merito alla proposta di introdurre un test antidroga nelle scuole secondarie di primo e secondo grado di Verona. A parere di Tommaso Ferrari, consigliere comunale, tale misura, di stampo puramente repressivo, rischia unicamente di compromettere il rapporto di fiducia tra studenti, genitori e scuola nonché di bollare irrimediabialmente i ragazzi e le famiglie in caso di rifiuto. ‘Si tratta di una violazione della privacy dei ragazzi, in controtendenza rispetto alla normativa vigente, per cui la tutela della privacy assume sempre maggior valore’ afferma Paolo Tacchi Venturi, avvocato e membro del direttivo di Traguardi ‘e costituisce inoltre un’inutile sovrapposizione con i SERD già presenti a Verona e Provincia, specializzati nel campo della cura e della prevenzione, e pertanto comporta un inutile spreco di risorse, le quali potrebbero essere impiegate nell’implementazione di un serio servizio di supporto psicologico nelle scuole, che ad oggi annovera un numero di psicologi insufficiente rispetto al gran numero di utenti’.