Dalla procura federale sarebbero in arrivo richieste pesantissime per il club del presidente Luca Campedelli. Le sanzioni verrebbero applicate sulla stagione appena conclusa. Il club della diga dice di aver sempre agito rispettando le regole. Oggi al via il processo.
Apprendiamo in mattinata da fonti dell’Ansa che il Chievo è a forte rischio retrocessione. La società del presidente Luca Campedelli è accusata di plusvalenze fittizie, ossia di aver sottoscritto variazioni di tesseramento di alcuni calciatori indicandone un corrispettivo superiore a quello reale. La Procura federale per questa ragione aveva già deferito il numero uno della società della diga. Sembrava che la vicenda potesse chiudersi con una multa, seppur salatissima, nei confronti del Chievo, ma nelle ultime ore pare che la cosa stia diventando molto più seria. Per il Chievo c’è di mezzo la “responsabilità oggettiva e diretta”. Il processo sarà molto rapido visto che la prossima stagione calcistica è già alle porte. Oggi pomeriggio Campedelli sarà coi suoi avvocati a Roma per la prima udienza davanti al tribunale federale. Il presidente da settimane si dice tranquillo, e però nel quartier generale di via Galvani sta montando una certa agitazione. Il Crotone, prima delle squadre retrocesse dalla serie A, ha già fatto richiesta di riammissione nella massima categoria. E se fino a qualche giorno fa sembrava più un atto dovuto che altro, adesso in Calabria cominciano a crederci seriamente. Per il Chievo, oltre che un danno di immagine enorme, la retrocessione provocherebbe un vero e proprio terremoto. Alla società verrebbe tolta la pioggia di milioni garantiti dai diritti televisivi. Gran parte dei giocatori presenterebbero richiesta di svincolo e andrebbero in altre squadre a costo zero. La squadra, già in ritiro a Pejo (in provincia di Trento), ne uscirebbe smantellata. La campagna abbonamenti sarebbe un flop. Insomma, si andrebbe incontro alla fine del “miracolo Chievo”. Nelle prossime ore comincerà anche il processo contro il Parma, neo promosso in serie A, accusato di tentato illecito sportivo per alcuni messaggi ritenuti sospetti inviati via WhatsApp dall’attaccante Emanuele Calaiò a due giocatori dello Spezia, Filippo De Col e Claudio Terzi alla vigilia della partita tra i ducali e i liguri. A rigor di logica, se oltre al Chievo dovesse subire la retrocessione d’ufficio anche il Parma, potrebbe essere l’Hellas Verona (penultimo l’anno scorso in A) a beneficiare dell’ulteriore ripescaggio, ma al momento è del tutto prematuro (e poco serio) ipotizzare uno scenario simile.