Teatro Romano: colpo di scena Nella giornata dei bilanci molto positivi dell’Estate Teatrale, il direttore artistico Carlo Mangolini lascia intendere che con ogni probabilità l’anno prossimo non ci sarà più lui dietro le quinte. Chi arriverà al suo posto? Le prime voci e i nomi

Colpo di scena al Teatro Romano. Nella giornata dei bilanci della stagione 2024 che vede numeri molto positivi, il direttore artistico Carlo Mangolini lascia capire che probabilmente l’anno prossimo non ci sarà più lui dietro le quinte. Il suo contratto scade a febbraio, poi il Comune aprirà un bando ma lui non parteciperà. “E’ stato un anno molto positivo, di grandi soddisfazioni, l’anno prossimo si potrà ancora migliorare, chiunque ci sia”, dice sibillino Mangolini che conferma di “lasciare aperte tutte le porte”. Mangolini però è impegnato a Venezia con la direzione dell’Accademia teatrale Carlo Goldoni, incarico a tempo indeterminato, per cui potrebbe risultargli molto difficile continuare a sdoppiarsi e l’incarico al Teatro Romano è comunque sempre a tempo determinato. Nascono quindi già le prime voci sulle possibili soluzioni per la direzione artistica del Teatro Romano che con la sua estate teatrale di musica, prosa, danza, è punto di riferimento per migliaia di veronesi e che in questo 2024 ha chiuso con oltre 50 mila spettatori totali. Chi dopo Mangolini? E’ facile che il Teatro stabile del Veneto che già aveva indicato indicato voglia ancora nominare persone di propria fiducia e in questo frangente il presidente della Fondazione Teatro Stabile del veneto giampiero Beltotto potrebbe avere qualche nome da indicare (un regista come Chiodi? Qualcun altro?), così come fu per Mangolini. Resta da capire se il Comune di Verona vorrà ancora dipendere in questo modo da Venezia o se vorrà fare una ricerca autonoma cercando un nome di grande richiamo come potrebbe essere per esempio una star alla Franco Branciaroli. I colloqui stanno entrando nella fase più interessante, si attendono sviluppi per definire una guida che sia anche un rilancio per il Teatro Romano. “Abbiamo raccolto i frutti di un grande lavoro che ha visto seminare bene negli ultimi anni e il raccolto è stato ricco e abbondante”, ha dichiarato l’assessora Marta Ugolini, “arrivando a superare l’ambito traguardo dei 50 mila spettatori, esattamente 50.542”. Il Festival del teatro Romano ha portato in città 15 prime nazionali e 7 coproduzioni in varie location. Al Teatro Romano in particolare, 40.990 spettatori per 38 serate di teatro, musica e danza con una media di 1.100 persone a serata (990 nel 2023). I titoli che hanno riscosso maggior successo per il teatro sono stati shakespeariani: Amleto con Francesco Montanari e Molto rumore per nulla con Lodo Guenzi mentre nel settembre classico va segnalato l’ennesimo successo dello spettacolo proveniente dal teatro Greco di Siracusa, Fedra diretto da Pau Curran. Per la danza e la musica sono stati realizzati una serie di sold out per il ritorno dei Momix, ma anche per Mario Biondi ed Elio e le storie tese.

Amleto, Mario Biondi e i Momix al top

Al teatro Camploy successo per il Verona Shakespeare Fringe, sezione internazionale in collaborazione con il Centro di ricerca Skenè dell’università di Verona e il teatro Stabile del Veneto. Quasi mille presenze in più nelle altre sedi del Festival per gli Intrecci di programmazione che raggiungono un totale di 8.152 spettatori: 577 tra bastione delle Maddalene e altri spazi di Veronetta, 2 mila per Università contemporanea, 2700 al Parco Santa Toscana per Spazio teatro Giovani, 1474 alla Città dei ragazzi di Fondazione Aida e 1.401 per il Romeo e Giulietta itinerante del teatro Stabile di Verona-Fondazione Atlantide. “Per me -ha dichiarato Mangolini facendo intuire di essere vicino ai saluti finali – ogni edizione dell’Estate teatrale veronese, e questa è la quinta che curo, è una storia a sé. Quella del 2024 rappresenta la chiusura di un ciclo iniziato nel 2022 quando i teatri sono tornati alla normalità dopo le versioni compresse dei due anni precedenti. Rappresenta anche il coronamento di alcuni obiettivi che mi ero prefissato: riportare i grandi allestimenti, investire in talenti emergenti, sperimentare luoghi e modalità non convenzionali fuori dal Teatro Romano. Alcuni dati. Lo spettacolo più visto della stagione è stato Amleto con 2.100 spettatori, segue Molto rumore per nulla con 1752 spettatori, poi Fedra e Sior Todaro Brontolon diretto da Paolo Valerio con Franco Branciaroli. Per la danza, exploit dei momix con 12 serate di cui 5 da esaurito e grande successo per il debutto in prima nazionale del Sogno di una notte di mezza estate di COB Compagnia Opus Ballett. Per la danza, primato di presenze con 16.930 spettatori. Per la musica, tutto esaurito per Mario Biondi ed Elio e le storie tese e indimenticabile la serata con Vinicio Capossela che ha visto 1.561 spettatori. Ora Mangolini imposterà la nuova stagione estiva del teatro Romano ma chi ci sarà dopo di lui? M. Batt.