Cultura e spettacolo, accessibili a tutti. Grazie all’accordo siglato tra il Comune di Verona, Fondazione Banca Popolare di Verona e Banco Bpm, l’Estate Teatrale Veronese è sempre più inclusiva. E spalanca i cancelli del Teatro Romano alle persone fragili e in difficoltà economica, ma desiderose di prendere parte ad una serata di prosa o danza in uno dei contenitori culturali più prestigiosi della città.
Dal mese di agosto prenderà il via il progetto ‘Tutti a teatro’, obiettivo abbattere le barriere economiche e cognitive, oltre agli stereotipi, in grado di tenere lontane le persone svantaggiate dalla vita culturale. Otto serate, ben 150 biglietti destinati agli utenti delle cooperative e associazioni di assistenza del territorio, uomini e donne seguiti dai Servizi Sociali del Comune, in base a regole trasparenti volte ad assicurare la parità di trattamento.
Quattro i titoli selezionati: per la danza Giulietta e Romeo del Balletto di Roma che si terrà l’8-9 agosto, mentre per la prosa Romeo e Giulietta #generazionesacrificio l’1 e 2 settembre, Shakespeare and me con Andrea Pennacchi il 6 e 7 settembre, Medea di Euripide il 12 e 13 settembre.
Il progetto, reso possibile grazie al contributo di Fondazione Banca Popolare di Verona e Banco Bpm, non si limita alla gratuità dei titoli di ingresso, ma prevede un vero e proprio servizio di accompagnamento e mediazione culturale, che renderà accessibili gli spettacoli anche dal punto di vista cognitivo e potrà migliorare il gradimento da parte degli spettatori. Questo servizio sarà gestito dall’Associazione Mine Vaganti- Spazio Teatro Giovani, che a sua volta formerà e inserirà persone nel ruolo di accompagnatore e mediatore.
L’accordo è stato presentato a Palazzo Barbieri dall’assessora alla Cultura Marta Ugolini, insieme al direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese Carlo Mangolini, l’assessora alle Politiche sociali Luisa Ceni, per Fondazione Banca Popolare di Verona e Banco Bpm Andrea Marconi, per Spazio Teatro Giovani Zorzi Camilla e Silvia Masotti.
“Il teatro è cultura, e la cultura deve saper far rete con l’istruzione, il sociale, le politiche giovanili. Far sì che le persone possano venire a teatro significa contribuire ad arricchire il loro bagaglio di conoscenze, così come la consapevolezza che hanno di se stessi – spiega l’assessora Marta Ugolini -. Grazie a partner importanti diamo il via a questo progetto pilota che ci permetterà di creare nuove occasioni per chi generalmente non ha la possibilità di vedere uno spettacolo dal vivo. Ma non solo, queste persone verranno accompagnate per comprendere il valore e il significato di ogni progetto artistico”.
“Faremo toccare con mano la bellezza – spiega l’assessora Luisa Ceni -. Tante persone vedono il teatro come superfluo, ma perché non riescono nemmeno a soddisfare i loro bisogni primari. Far sì che questi cittadini possano sentirsi parte della comunità e riservare loro un posto in platea significa rovesciare ogni paradigma”.
“Tra gli obiettivi di Agenda 2030 c’è il benessere del cittadino – aggiunge il direttore Carlo Mangolini -. E il teatro è una delle strade da percorrere per arrivare a questo traguardo. C’è sempre più bisogno di creare e rigenerare senso di comunità, attraverso la bellezza dell’arte e della cultura. Ed è ciò che l’Estate Teatrale Veronese sta facendo. Questo progetto attesta che la collaborazione con aziende, privati, fondazioni può generare qualcosa di fondamentale per la crescita di una società”.