Migliorare i servizi, lavorare sull’educazione civica per rispettare e valorizzare la nostra città, mettere in luce quei magnifici luoghi e monumenti che non vengono sfruttati abbastanza. Di questo e altri aspetti legati al turismo in una città d’arte come Verona abbiamo parlato con l’assessora alla cultura Marta Ugolini per “La Cronaca di Verona’’.
Cultura e turismo. Quale rapporto c’è in una città storica come Verona? Verona è una città d’arte in cui la visita ai luoghi della cultura rappresenta la ragione principale dell’affluenza turistica. Esistono anche altre forme di turismo legate al business e all’attività economica veronese che trovano la maggior rappresentazione nella Fiera. A Verona, dunque, turismo e cultura sono strettamente legati.
Si sente spesso parlare di overturism e dei suoi effetti negativi sui centri storici, ma si affronta ancora poco il tema dell’influenza che hanno i beni culturali sul turismo. Quale effetto hanno in una città come la nostra? A Verona i beni e le attività culturali come il festival lirico o le iniziative teatrali e musicali hanno ruolo di attrattori, sono il motivo per cui i turisti raggiungono la nostra città. Hanno una funzione importante di come si presentano al pubblico e di come vengono sponsorizzati, attraverso il sito web ad esempio. Sono delle porte d’entrata per raggiungere questa destinazione oppure costituiscono nel loro insieme un motivo per visitare Verona. Nel turismo straniero è presente anche l’elemento del paesaggio urbano, per cui i viaggiatori rimangono affascinati dalle bellezze e dallo stile di vita italiano. L’overturism, invece, è un problema che a Verona è concentrato in alcuni luoghi come il cortile di Giulietta, il quale, come tutta la parte medievale della nostra città, ha spazi ristretti in cui facilmente si crea ressa.
Una criticità che si sta sempre più diffondendo nei luoghi di cultura è la carenza di personale. Quali provvedimenti l’amministrazione potrebbe attuare per arginare il problema? Per quanto riguarda i musei gestiti dal Comune, noi, come amministrazione, non abbiamo trovato difficoltà nel reperire il personale, ma piuttosto nell’iserimento contrattuale. Infatti, è presente un problema di sotto inquadramento rispetto ad un’attività che è di accoglienza, ma anche di mediazione culturale e linguistica. A partire dal 2024 si applicherà una modalità contrattuale con una retribuzione diversa e un inquadramento più adatto. Questo problema è stato affrontato con le cooperative e i sindacati e sarà costoso per il Comune, ma lo riteniamo doveroso.
Un altro elemento critico che coinvolge la nostra città, soprattutto nel periodo estivo, è la mancanza di servizi adeguati per i turisti, in particolare per quella categoria che pratica un tipo di turismo “mordi e fuggi’’. Come si può migliorare la situazione? L’aspetto dei servizi di base deve essere implementato e garantito. Un esempio sono i servizi igienici che possono sicuramente migliorare. Dopodiché, per quanto riguarda la parte delle aree verdi, stiamo lavorando per sistemare le zone verdi in corrispondenza delle mura per sfruttare al meglio la zona e dare un maggior servizio a residenti e turisti. Come amministrazione in realtà stiamo cercando di unire le forze per puntare ad una tipologia di turismo più stanziale e in questo senso ad attività per tenere il viaggiatore in città più a lungo.
Il centro storico, tra furgoni che scaricano merci fermi sulla carreggiata, l’utilizzo sempre più diffuso dei monopattini e la presenza di poche aree verdi, sta diventando un luogo caratterizzato da caos e da pochi spazi adeguati ad accogliere turisti di ogni categoria ed età. Quali sono le soluzioni che si potrebbero adottare per ridare efficienza e valore alla nostra città? Serve sicuramente maggiore educazione degli utenti per quanto riguarda l’uso dei monopattini, è difficile essere presenti ogni momento a sanzionare. Bisogna capire che il monopattino può creare fastidio se parcheggiato in mezzo alla strada o sui marciapiedi dove i residenti e i turisti camminano. Per quanto riguarda la presenza di furgoni per lo scarico delle merci, anche in questo caso, ci deve essere maggiore attenzione da parte dell’autista, ma le consegne vanno comunque fatte. La vita cittadina è anche quella dei residenti, un po’ di caos è normale altrimenti la città diventerebbe un albergo diffuso.
Su cosa sta o vuole puntare l’amministrazione per incentivare la diversificazione delle destinazioni turistiche a Verona? Quali sono, secondo lei, quei luoghi di cultura che non sono abbastanza valorizzati nel nostro territorio? Il monumento più grande di Verona di cui dobbiamo diventare più consapevoli sono i Bastioni e le fortificazioni murali. Questo sistema difensivo, ragione per cui abbiamo un’area Unesco grandissima a Verona, conferisce riconoscibilità e unitarietà alla città stessa. Su questo c’è ancora molto da lavorare anche perché alcune parti delle mura fanno parte del demanio e non sono dunque di nostra proprietà. Un altro luogo da valorizzare e il Colle di San Pietro, dove, già quest’estate, Fondazione Cariverona organizzerà eventi serali per mettere in luce questo posto magnifico. E’ sicuramente un’area a cui dare la giusta importanza e rilevanza come d’altronde la maggior parte delle chiese e delle piazze che abbiamo.
Francesca Brunelli