Martedì 5 e mercoledì 6 luglio 2022: saranno 48 le ore di fermo proclamato in tutto il Veneto ed in Italia da ben 15 sigle sindacali del comparto, quelle più rappresentative ossia: Confartigianato Taxi, Fast-Confsal, Satam, Tam, Usb-Taxi, Unica Filt Cgil, Uiltrasporti, Cna Fita Taxi, Claai, Legacoop Produzione e Servizi, Uritaxi, Uti, Unimpresa, Orsa Trasporti, Casartigiani e Fit-Cisl.
“Con questo provvedimento – commenta il veneto Alessandro Nordio, delegato nazionale per la categoria Taxi di Confartigianato – il Governo intende ottenere una delega in bianco, con l’unico obiettivo, a quanto pare, di consentire a piattaforme multinazionali globalizzate di monopolizzare la domanda con una intermediazione sregolata, che verosmilmente costringerà i vettori ad accettare condizioni di erogazione del servizio in contrasto con la tutela del lavoro, lo sviluppo dell’artigianato e della cooperazione, eludendo il principio di competenza esclusiva e sussidiaria delle Regioni e minando la responsabilità sociale a cui deve tendere la libera iniziativa privata”.