Le regole adottate per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, la crisi del settore turismo, cui si sono, da ultimo, nuovamente aggiunti la sospensione delle attività congressuali e convegnistiche, lo svolgimento in modalità a distanza delle riunioni pubbliche e private, e il drastico ridimensionamento delle attività dei pubblici esercizi, hanno inferto un durissimo colpo anche al settore del trasporto pubblico non di linea (Taxi e Ncc). Positivo l’inserimento del settore degli autoservizi pubblici non di linea tra i beneficiari degli indennizzi del recente “Decreto Ristori”, tuttavia gli indennizzi a fondo perduto sono necessari, ma non sufficienti.
“Chiediamo di attuare concretamente e prorogare per il 2021, in considerazione del previsto perdurare della profonda crisi del settore, iniziative lodevoli, quali il buono viaggio, adottato per meglio rispondere alle esigenze di mobilità”, spiega il presidente di categoria Mirco Grigolato. “Inoltre chiediamo una ferma decisione nell’integrare, per tutto il periodo di emergenza, il Taxi nel sistema del trasporto pubblico locale che, così come attualmente organizzato, ha dimostrato tutti i suoi limiti”.
Confcommercio Trasporto Persone Verona ritiene inoltre improcrastinabile l’emanazione del previsto DPCM per la regolazione delle attività di intermediazione nel settore, per evitare pericolosi atteggiamenti predatori nel mercato già in atto, nella consapevolezza che per una concorrenza leale a tutela del cittadino e del mercato, debba trovare uniforme applicazione il principio delle “stesse regole per chi opera negli stessi mercati.”
Ci si riferisce, in particolare, alla crescente diffusione delle piattaforme tecnologiche di intermediazione dei servizi che, operando in condizioni di contesto più favorevoli rispetto alle imprese residenti, contribuiscono ad espellere gli operatori locali, offrendo ai cittadini servizi senza garanzie.
Le imprese del settore Taxi che si ritrovano nel sistema Confcommercio-Imprese per l’Italia, condividono la denuncia delle difficoltà sofferte dalle altre categorie economiche che operano nei comparti dei trasporti, del turismo e del commercio, e proclamano fin d’ora lo stato di agitazione della categoria Taxi, che le porterà, nella giornata del 6 novembre, a svolgere iniziative di sensibilizzazione nei confronti dei media e della clientela.
Parla Bellorio
Non ci sono soltanto i taxi, nella bufera. Tutto il sistema trasporti è stato colpito dall’ultimo decreto che rischia di mettere in ginocchio intere categorie. Durissimo colpo anche al settore del trasporto privato a mezzo autobus. Confcommercio Verona denuncia come ancora una volte il comparto delle imprese di autobus turistici sia stato dimenticato. I contributi a fondo perduto del recente “Decreto Ristori” andrebbero estesi anche al codice Ateco 49.39.09 dei bus turistici, che stanno soffrendo le medesime criticità dell’intero comparto del trasporto persone. Confcommercio chiede inoltre che, su base di bacino provinciale, si attui una strutturazione permanente del comparto degli autobus turistici nel sistema del Trasporto pubblico locale che, così come attualmente organizzato, ha recentemente dimostrato tutti i suoi limiti.
“Le imprese veronesi di Ncc Autobus e Autovetture che si ritrovano nel sistema Confcommercio-Imprese per l’Italia, spiega il presidente di categoria Paolo Bellorio, condividono la denuncia delle difficoltà sofferte dalle altre categorie economiche che operano nei comparti dei trasporti, del turismo e del commercio, e chiedono un urgente confronto con il Ministero dei Trasporti”.