L’amministrazione comunale conferma quanto anticipato nei mesi scorsi (e già riportato dalla Cronaca di Verona): i 15 milioni di opere compensative per il passaggio della Tav in città non andranno più nel progettato sottopasso tra via Delle Coste e Santa Lucia, sotto l’ex Scalo merci ma in opere diffuse per migliorare la viabilità nei quartieri.
La decisione di accantonare il sottopasso dell’ex Scalo merci (per un futuribile Central park che si allontana sempre di più dopo il fallimento dell’operatore immobiliare Signa di René Benko che aveva presentato la manifestazione di interesse) era già stata presa dal Comune perché avrebbe comportato altre spese milionarie per il collegamento stradale a questo sottopasso con un raddoppio almeno della spesa finale.
Pertanto il Comune procede alla stipula della convenzione con Rfi per l’erogazione prima tranche del 20% pari a 1.474.000 dei 7.370.000 riguardanti il nodo di Verona Ovest, che è l’unico attualmente finanziato, in quanto completo dell’approvazione del progetto definitivo.
Le opere compensative individuate dall’Amministrazione comunale interessano tutti i quartieri coinvolti dal disagio determinato dai lavori dell’Alta Velocità, con un’equa distribuzione degli interventi. Il documento passa ora all’esame del Consiglio comunale.
In totale l’investimento è di quasi 15 milioni di euro che il Comune riconvertirà in interventi che ridisegneranno gli snodi viari a Est e Ovest di Verona. L’assetto degli interventi è stato ufficializzato dalla Giunta, su proposta della vicesindaca con delega alla Pianificazione urbanistica Barbara Bissoli, con l’approvazione di un’integrazione al parere già espresso dal Comune nell’agosto 2022, che definisce le opere e le misure compensative che saranno realizzate nelle aree Est e Ovest della città per ridurre l’impatto territoriale e sociale generato dalla realizzazione dell’Alta Velocità a Verona.
Gli oneri di mitigazione di impatto ambientale individuati nell’ambito della procedura di valutazione sono stati quantificati in 7.370.000 per il Nodo AV/AC di Verona Ovest e 7.450.000 per il nodo AV/AC di Verona Est.
Lavori da Porta Vescovo a Basso Acquar
Ecco dove sono previsti gli interventi stradali. Più ciclabili dirette verso il centro città
Gli interventi riguarderanno: il riordino viabilità nodo di Porta Vescovo; la rotatoria tra il tronco T4-T9 – viale Cardinale – via Dal Cero – piazzale XXV Aprile – via Camuzzoni; la pista ciclo-pedonale Borgo Roma – Basso Aquar – Ponte Aleardi; la pista ciclo-pedonale via Legnago – via dell’industria – via Dalla Chiesa; la rotatorie via Albere Nord e via Albere Sud.
Inoltre, lo studio di fattibilità estensione trasporto pubblico di massa; le opere di completamento ciclopedonale e riordino viabilistico della stazione di Porta Vescovo; la rotatoria all’ingresso con il quartiere Porto San Pancrazio, in via Dal Vino e via Ligabò; i percorsi ciclabili tra piazza Bra – Stazione – quartiere Stadio.
Le opere compensative individuate dall’Amministrazione comunale interessano tutti i quartieri coinvolti dal disagio, rilevantissimo e duraturo nel tempo, determinato dai lavori dell’Alta Velocità, con una equa distribuzione dell’intero plafond del 2% delle opere ferroviarie stesse, pari a 14.820.000 euro. Cifra che la precedente Amministrazione aveva integralmente destinato al sottopasso ferroviario tra stradone Santa Lucia e via delle Coste, al centro dello scalo ferroviario, futuro Parco Urbano di Verona Porta Nuova, denominato Central Park.
“La decisione è quella di concentrarsi sugli obiettivi del PUMS di breve/medio periodo che prediligono la realizzazione di ciclo pedonali per aumentare la mobilità in bicicletta del 4% – ha spiegato la vicesindaca Barbara Bissoli – a fronte di una diminuzione dell’equivalente percentuale di mobilità con autovetture private. Per determinare un tale risultato bisogna inoltre intervenire per il miglioramento dell’efficacia del trasporto pubblico nonché la realizzazione di nuove infrastrutture stradali. Viene anche approvata la convenzione con Rfi che disciplina l’erogazione del finanziamento, per il momento, di 7.370.000 riguardanti il nodo di Verona Ovest.
Restano invece sospesi e saranno erogati in un secondo momento, dopo l’approvazione del progetto definitivo, i 7.450.000 del nodo di Verona Est, il cui iter è ancora in corso d’opera. Alla stipula della convenzione sarà invece erogata la prima tranches del 20% pari a 1.474.000 dei 7.370.000 del nodo di Verona Ovest”.
Per il gruppo consiliare del Pd,(Casella, Segattin, Agnoli) “Siamo di fronte ad un cambio di paradigma importante rispetto ad un passato caratterizzato da tanti annunci ma da pochi fatti, nel quale la risoluzione delle criticità e lo sviluppo sostenibile della mobilità venivano sempre rinviati al giorno del “mai” promettendo l’ennesimo intervento viario o urbanistico “definitivo”. Le difficoltà societarie e finanziarie scontate dai titolari della riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi e dell’ex Scalo merci sono lì a ricordarcelo. Tutte quelle elencate sono infatti opere che servono alla quotidianità dei veronesi, rapidamente cantierabili”.