Tutti le vogliono ma pochi le hanno. E non sono mai abbastanza. Le mascherine sono diventate in queste ultime settimane un bene prezioso, difficilmente reperibile. Ci sono presidenti di associazioni, operatori sanitari, manager del Terzo settore che, quando l’emergenza sarà finita, potranno scrivere libri sui modelli di mascherine, le loro funzioni, dove acquistarle e a quanto, come intervenire se restano bloccate alle dogane.
In questa avventura si è imbarcato anche il CSV Centro di Servizio di Volontariato di Verona che ha fatto da tramite tra la domanda, altissima, da parte della associazioni di volontariato che stanno svolgendo sul campo il loro lavoro, e l’offerta: quella provvidenziale della rete Uni.Ver.So, rete di associazioni di primo soccorso sanitario, protezione civile e trasporti sociali della provincia di Verona.
“Tante associazioni chiamano ogni giorno il CSV proprio per la carenza di mascherine”, conferma Chiara Tommasini, presidente del CSV. Così, in meno di 12 ore, Uni.Ver.So ha deliberato la prosecuzione della raccolta fondi finalizzata questa volta all’acquisto dei presidi e il CSV ha raccolto e vagliato le richieste da parte delle associazioni, indirizzando i volontari di Uni.Ver.So nelle consegne.
Nelle ultime settimane, sono state distribuite oltre 5000 mascherine a circa 50 enti. Tra queste, circa un migliaio sono andate a volontari e utenti dei nove empori della solidarietà attivi tra Verona e provincia: veri e propri supermarket solidali gestiti da reti associative che fanno capo alla Caritas veronese, dove le famiglie in difficoltà, ancora più provate dall’attuale emergenza sociale, ma anche lavorativa e economica, possono continuare a fare la spesa. “Durante queste settimane siamo letteralmente sommersi di richieste di aiuto, sia da parte delle famiglie che già seguivamo e per le quali è stata potenziata la disponibilità, sia per nuovi casi di persone in difficoltà che ci arrivano dai nostri centri di ascolto e dai Servizi Sociali”, spiega Barbara Simoncelli di Caritas. Altre mascherine sono andate alla rete delle associazioni AUSER, che in vari Comuni sono attivi nella consegna della spesa e dei farmaci soprattutto alle persone anziane. “Anche il servizio di trasporto STACCO è in parte attivo per accompagnare le persone sole all’ospedale per cure e trattamenti urgenti e non differibili”, conferma il presidente dell’AUSER Pietro Carradore.