Luca Zaia ha mostrato stamattina in diretta Facebook, eseguendolo su se stesso, il nuovo esame diagnostico ‘fai da te’ per il Covid. “E’ molto semplice, adesso ve lo mostro” ha detto il governatore ai giornalisti aprendo il kit con la ‘saponetta’, la provetta con il reagente, e il tamponcino, da inserire nelle narici, roteandolo all’interno 5 volte. Tra operazione e risultato del test, che è stato negativo, ha impiegato un minuto e mezzo. Il test è già stato sperimentato su un campione ristretto di persone e ha dato risultati molto attendibili (98%), ha fatto sapere il presidente del Veneto. Domani arriveranno 5 mila kit, verranno distribuiti in alcune microbiologie del Veneto, e verranno testati per primi pazienti del pronto soccorso e dipendenti delle Asl. “Sono assolutamente convinto che nel giro di un mese avremo più aziende sul mercato che presenteranno questo tipo di test”, ha sottolineato Zaia. “Si apre un grande scenario soprattutto sulla tracciabilità. Certo, se fossimo in Giappone magari ci verrebbe naturale denunciarci se siamo positivi. Bisogna capire che quando una persona ha in mano un test ‘fai da te’ non ha in mano solo le sorti della sua vita, ma anche della comunità. Se questi prodotti diventeranno di larga diffusione ognuno riuscirà a farsi il test, e anche la tracciabilità se ne andrà un po’ scemando: ognuno con il test deciderà se mettersi in isolamento, se andare dal medico o altro. Tutto si basa sul senso civico. Si eviti però di fare la ‘lezione’ sul fatto che non ci sarà controllo”, ha ribadito Zaia, “questo vale già adesso per uno che fa il tampone molecolare e poi non sta a casa”. Il test dovrà essere validato dall’Istituto superiore di sanità. “Faremo una sperimentazione coinvolgendo 5 microbiologie con 2 mila test ‘in doppio’ con molecolare” ha affermato il professor Roberto Rigoli, coordinatore della sperimentazione del test fai da te in Veneto e vicepresidente nazionale dei microbiologi. “Saranno arruolati due gruppi – ha aggiunto – uno al pronto soccorso, che ha positivi più elevati, e tra i dipendenti delle Ulss. Una bella occasione per fare correlazione dei test sui dipendenti”. Si confronterà ogni esito del ‘fai da te’ col classico tampone. Il test può rappresentare una buona alternativa al molecolare a condizione che sia fatto subito dopo il prelievo”, ha precisato Rigoli. “Al termine della sperimentazione invieremo i dati all’istituto superiore di sanità, e dopo il suo via libera i kit saranno pronti per la vendita nelle farmacie. Il costo del test, alla produzione, è di 3 euro. A questo poi andrà aggiunto il rincaro, ma costeranno pochissimo”.