Anche se con estremo ritardo, finalmente Zaia ha capito che il corona virus si combatte con tamponi a tappeto, tracciamento organizzato dei contagi, trattamento. “Ai medici di base non sono stati dati presidi di protezione e non è stato assicurato alcun aiuto adeguato per le necessità logistiche, organizzative dei loro ambulatori. – sottolinea Giorgio Pasetto, esperto per area sanitaria di +Europa Veneto oltre che coordinatore gruppo +Europa Verona – Dovranno dotarsi di locali adeguati, sanificarli, mettere in sicurezza i loro normali assistiti, avere personale infermieristico e poi si occuperanno di tracciare e mappare i contagi. Si dovrà anche considerare la formula dei tamponi in modalità “drive” in in spazi esterni agli ambulatori”. “Quello che ancora sembra non avere capito è come vada fatto. – dichiarano i due portavoce di +Europa Veneto, Anna Lisa Nalin e Corrado Cortese – La strategia di incaricare la rete sanitaria più capillare del territorio, cioè i medici di base, è quella necessaria e rappresenta una adeguata, anche se tardiva inversione di tendenza da parte del Presidente del Veneto”.