“Talmente bene che quasi ci Ripasso” – A SPASSO PER VERONA. Andiam per Ostarìe Alberto Damoli spiega la storia di un locale che “domina” Corso Milano e dintorni

Quella passione innata per la cucina, stregato fin da piccolo. E poi le ricette di casa, a completare l’opera: “Già da bambino amavo cucinare, assaggiavo tutto. Con le nonne ho imparato a fare il pasticcio e le pappardelle. Dalla mamma la passione per i dolci e il papà mi ha suggerito il nome di questo locale”.
Prima la scuola alberghiera e poi varie esperienze nei più importanti ristoranti cittadini, sia da secondo chef, sia direttore di sala. Perché come dice lui: “E’ importante mangiar bene, ma il servizio è fondamentale”. Alberto Damoli nel frattempo si è fatto uomo, e da 10 anni gestisce l’osteria Ripasso, ben visibile passando da Corso Milano. In una zona che lo ha visto nascere, e di cui conosce vita, morte e miracoli.
Alberto, l’idea di aprire in questa zona, parte dalle tue origini?
Sì, ho trovato l’occasione vicino a casa, avendo vissuto tra il Chievo, San Massimo e ora allo stadio. E poi il centro un po’ mi spaventa, per i costi e la ztl che tanto può togliere. Qui la zona è migliorata, e siamo anche gli unici che propongono una cucina gourmet.
Cosa intendi per gourmet?
Una cucina del territorio, ma rivisitata, con una cura estrema nel trattare le materie prime. Noi ci
affidiamo a dei presidi slow foods veronesi e non solo. E abbiamo gli stessi fornitori che servono i migliori locali del centro. A pensarci bene, avrei dovuto impostare il locale così da subito.
Che cambi hai fatto?
All’inizio avevamo una cucina più semplice e tradizionale, ora il locale è più elegante e con un
servizio curato nei minimi dettagli. Chi viene qui lo fa per mangiare qualcosa di diverso, e anche a
pranzo vengono per gustarsi il pasto e non per far le cose di corsa.
Principalmente pesce, vedo nel menu…
Sia pesce che carne, di altissima qualità, tagli particolari come il fagiano o il puledro. Su
prenotazione però facciamo anche le veronesità classiche, pearà, carrello dei bolliti e pastissada. E poi una volta al mese la serata degustazione, la prossima il 25 novembre: sei portate abbinate ai Durelli della cantina Fongaro.
Il nome dell’osteria poi invoglia a tornare…
Eh sì era proprio quello il gioco di parole, tra il vino e la speranza di rivedere i nostri clienti…

LA RICETTA. “Risotto mantecato al sedano”

Risotto mantecato al sedano rapa, paté di fegatini di pollo, porro fritto e salsa finanziera
Raccontacelo.
Partiamo dal riso carnaroli, cucinato come tutti i risotti e mantecato alla fine con la crema di sedano
rapa.
E poi?
Una volta impiattato, aggiungiamo dei cubetti di patè di fegatini di pollo, del porro a julienne fritto
sul momento, e sul finale la salsa finanziera, che sarebbe una riduzione del sugo dei fegatini.
Vino?
Un buon ripasso dell’azienda Contràmalini di Marano.
Prezzi?
Coperto 2€, primi 12, secondi 18, dolci 6