Eleonora Marchi, dipendente di un ipermercato della provincia di Verona, racconta la situazione all’interno dei supermercati, presi d’assalto all’inizio del periodo di quarantena.
“La situazione è sicuramente migliorata. Fino a due settimane fa, appena uscito il decreto dell’8 marzo, in tutti i supermercati c’è stata un’insostenibile affluenza di persone, tanto che alcuni scaffali erano completamente vuoti. Prese dal panico, le persone si sono avventate su tutti i beni di prima necessità, facendo finire addirittura le scorte. Oggi invece c’è più calma, anche se restano dei buchi sui ripiani dei prodotti di largo consumo. L’affluenza maggiore si ha alla mattina, mentre il pomeriggio c’è più tranquillo. Rispetto all’inizio la gente ha capito: deve stare a casa.
Non potendo muoversi però, le persone usano la spesa come scusa valida per uscire di casa… e così vengono quasi tutti i giorni, magari per comprare solo due o tre prodotti. Alcuni vengono senza né mascherina né guanti, e addirittura c’è qualcuno che viene assieme ad un altro membro della stessa famiglia, quando questo è espressamente vietato: ci si mette in coda davanti all’entrata, con carrelli diversi e a qualche posizione di distanza. Una volta entrati poi, si fanno tranquillamente gli acquisti, ma insieme. Oltre a non poterlo fare, non ce n’è affatto bisogno: per fare la spesa, una persona è sufficiente. Noi dipendenti cerchiamo di regolare gli accessi e di controllare la situazione, ma ognuno ha i suoi compiti da svolgere e badare anche alle persone non è affatto semplice.
Ci sono invece quelli che in modo molto rispettoso, vengono a fare la spesa solo una volta a settimana, salutano e addirittura ci ringraziano. Questo fa capire che nonostante ci sia chi fa il furbo, c’è anche chi tiene un comportamento educato e responsabile. Questo perchè, con il passare dei giorni, tutti si sono resi conto che è un’emergenza davvero grave, dove ognuno deve collaborare per proteggere se stesso e gli altri. E soprattutto, che i generi alimentari non mancano: i supermercati sono aperti con il solito orario e vengono regolarmente riforniti.
Questa emergenza io la vivo abbastanza normalmente, ma cerco sempre di stare attenta, anche se dentro un supermercato è difficile rispettare tutte le norme. Cassieri, personale del banco e di corsia, e tutti quelli che lavorano in quest’ambito sono esposti al rischio di contagio come lo sono quelli che sono a contatto con la gente tutto il giorno. Ma ne siamo consapevoli, e tutti vogliamo continuare lo stesso a dare il meglio nel nostro lavoro.
Valentina Farina