Supermarket aperti a Pasqua? Grigolini si oppone e dice “no” La richiesta al sindaco Sboarina: “Attuare una nuova regolamentazione che metta fine a questo sfruttamento”

Dopo Adigeo, anche la catena tedesca ALDI apre nuovi centri commerciali nelle nostre province costringendo i lavoratori a sacrificare le domeniche e le feste: «Un pessimo inizio con il silenzio dei sindacati e con l’accordo delle amministrazioni spesso costrette a subire questi insediamenti per vedere rimpinguate le loro casse. Ma il vero servizio al cliente esigerebbe anche il rispetto per le famiglie e per il tempo della festa. Famiglie sulle quali si riverserà il costo di questo lavoro festivo perché ovviamente sarà spalmato sui prezzi delle merci». Questo il commento di Filippo Grigolini, coordinatore veneto del Popolo della Famiglia, all’annuncio che i nuovi punti vendita ALDI di Verona e Peschiera del Garda saranno aperti, tutto il giorno ininterrottamente, sia nella prossima festa di Pasqua che il lunedì di Pasquetta. «Ancora una volta, tornando indietro di un secolo, si calpesta il sacrosanto diritto dei lavoratori di riservare il giorno di festa alle relazioni familiari e sociali, che restano un valore inestimabile per tutta la società». «Ci chiediamo poi a chi possa veramente giovare tenere aperto un supermercato il giorno di Pasqua: quanti saranno i clienti che passeranno una festa cosi universalmente importante come la Pasqua in un esercizio commerciale?» Ha dichiarato Claudio Corradi, vicepresidente provinciale del PdF. «L’Italia è ancora una volta fanalino di coda in Europa non prevedendo alcuna limitazione sulle aperture festive degli esercizi commerciali. Il Popolo della Famiglia si batterà sempre per una regolamentazione che riconosca l’alto valore sociale del riposo festivo», ha dichiarato Antonio Zerman, segretario provinciale del PdF. «Chiediamo al sindaco di Verona e ai rappresentati eletti in parlamento un segno chiaro a favore dei lavoratori e delle loro famiglie, attraverso una nuova regolamentazione che metta fine a questo sfruttamento delle persone e allo svilimento delle relazioni familiari.
Invitiamo i veronesi ad esprimere il nostro dissenso al numero verde ALDI, 800 370370, e scrivendo a servizioclienti@aldi.it».