Superbonus, quello che c’è da sapere Le varie possibilità per lavori di ristrutturazione edilizia o riqualificazione energetica

Il Decreto Rilancio del 2020 ha introdotto la possibilità di cedere le detrazioni che danno diritto al Superbonus del 110% ampliando questa possibilità anche ai lavori di ristrutturazione edilizia, all’ecobonus e al sismabonus che non rientrano nel 110% di detrazione, ottenendo lo sconto in fattura dal fornitore oppure ricevendo il rimborso di quanto speso anche da banche ed altri istituti finanziari.
Chi sostiene spese per interventi di:
• ristrutturazione edilizia detraibili in 10 anni;
• riqualificazione energetica che danno diritto all’ecobonus o al sismabonus detraibili in 10 anni,
• recupero o restauro delle facciate degli edifici (bonus facciate) detraibili in 10 anni,
• installazione di impianti fotovoltaici,
• installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici,
• che danno diritto al Superbonus del 110% ,
può cedere la detrazione ai fornitori che hanno realizzato l’intervento, a terzi o a istituti di credito o intermediari finanziari. La cessione del credito è l’unica opzione disponibile per chi percepisce solo redditi soggetti a tassazione separata, imposta sostitutiva (ad esempio chi ha aderito al regime forfettario o percepisce solo redditi da cedolare secca sulle locazioni) oppure chi non ha un’imposta lorda da ridurre tramite l’utilizzo della detrazione (redditi bassi o chi ha altre detrazioni che annullano già l’imposta).
Al posto della detrazione si può scegliere di ottenere uno sconto di pari importo in fattura applicato direttamente dal fornitore pari al massimo all’importo da pagare. Per esempio: in caso di intervento di ristrutturazione da € 10.000 che dà diritto a una detrazione del 50%, si pagherà solo € 5.000 al fornitore. Se la stessa spesa dà diritto alla detrazione del 110% non si pagherà nulla ma non si recupereranno i € 1.000 di detrazione aggiuntiva che si otterrebbero invece sfruttando la detrazione nella dichiarazione dei redditi in 5 anni.
Il fornitore invece può utilizzare la detrazione ottenuta sotto forma di credito d’imposta oppure cederla a sua volta; nel caso gli venga ceduto un credito d’imposta da superbonus, avrà a disposizione anche il 10% che non ha riconosciuto come sconto in fattura. Ad esempio, per una spesa di € 10.000 che ha scontato totalmente ottiene un credito d’imposta di € 11.000 da utilizzare in 5 anni.
In alternativa, si può scegliere di “trasformare” la detrazione in credito d’imposta e cederlo direttamente ad altri soggetti, che potranno utilizzarlo in compensazione delle imposte dovute in 5 anni oppure cederlo a loro volta. In questo caso, si cede l’esatto importo della detrazione; per esempio, in caso di superbonus 110%, per una spesa di € 10.000 si cede un credito di € 11.000.
L’opzione della cessione può essere effettuata in relazione a ciascuno stato di avanzamento dei lavori che, con riferimento agli interventi che danno diritto al Superbonus, non possono essere più di due per ciascun intervento complessivo.
Per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021, è possibile inoltre esercitare l’opzione della cessione del credito anche solo per alcune rate residue. Ad esempio, per una spesa sostenuta nel 2020 si può scegliere di inserire in dichiarazione le prime due rate e cedere il credito corrispondente alle altre tre.

Marco Vantini