Sulle note di Chaikovskiy per “entrare” nella Russia Protagonista l’associazione Centro di lingua e cultura russa

“L’inverno ortodosso” come titolo, e un’immagine costellata di luci e colori accesi, sotto una meravigliosa coltre di neve, che ci riproietta immediatamente nell’atmosfera festosa del Natale che credevamo di
esserci lasciati alle spalle, un paio di settimane fa. Ecco la locandina dell’iniziativa con cui l’Associazione Centro di Lingua e Cultura Russa, fondata con la benedizione del Patriarca di Mosca, ha aperto le porte del centro educativo e ricreativo russo a Verona, in piazza San Francesco d’Assisi 9/A, in zona San Bernardino.
Un programma ricco di cultura, musica, tradizione, arte e cibo è stato offerto giorni scorsi. È così che le organizzatrici hanno accompagnato, allegoricamente, i partecipanti ad
intraprendere un breve viaggio che, a partire dalle note di Chaikovskiy, riproposte al pianoforte dal vivo, in grado di pennellare un “Valzer dei fiocchi di neve”, è proseguito poi con la mostra delle icone di Gubazi Varshalomidze, iconografo, pittore e restauratore che ha raccontato il lungo e delicato procedimento di pittura delle icone, che richiede serenità nell’iconografo e rappresenta una sorta di momento di contemplazione e riflessione spirituale.
La mostra fotografica “Silenzio innevato”, poi, ha immerso i partecipanti nell’atmosfera ideale per prestare ascolto alla suggestiva spiegazione del perché in Russia il Natale ortodosso venga celebrato il 7 gennaio e alla coinvolgente descrizione delle usanze natalizie attinte dalla ricca tradizione russa.
Come racconta con dovizia di particolari il giornalista Modrich nel 1892: “È lecito anche affermare che in nessun paese al
mondo si ha tanta cura per l’infanzia abbandonata, quanto in Russia (…) Il senso della carità delle donne russe per l’infanzia si manifesta, in modo speciale, durante le feste di Natale, quando ogni ragazzo, per tradizione cristiana, sogna un regalo del bambino Gesù. (…) In ogni casa privata, in ogni istituto di beneficienza, in ogni scuola popolare, ha luogo nei giorni di Natale una festa solenne, e sull’albero adorno e illuminato vagamente, pendono regali del Bambino Gesù per i ragazzi poveri”.
St. T.