Manca ancora l’ufficialità per vedere Marco Baroni accomodarsi sulla panchina dell’Hellas. Anche se, ormai ci dovremmo essere, le parti stanno limando gli ultimi dettagli e la trattativa dovrebbe essere molto vicina alla chiusura.
Per l’allenatore ex Lecce la panchina gialloblù significherebbe un gradito ritorno dato che ha già indossato i colori della città scaligera da giocatore collezionando 93 presenze e 9 gol tra il ’95 e il ’98. Il nome di Baroni sembra che possa essere gradito da tutto l’ambiente gialloblù, tifosi compresi, soprattutto dopo la grande salvezza raggiunta alla guida della squadra salentina. In cui l’allenatore toscano è riuscito ad esprimere un buon gioco valorizzando giocatori semi-sconosciuti per i palcoscenici di Serie A come Baschirotto e capitan Hjulmand e facendo crescere molti giovani interessanti come l’attaccante dell’under 21 Lorenzo Colombo, capace di mettere a segno 5 gol e 2 assist nella sua stagione d’esordio in A, e il centrocampista spagnolo classe 2002 Joan Gonzalez che ha collezionato ben 35 presenze in campionato. E probabilmente è proprio grazie a quest’ultimo aspetto che la dirigenza veronese ha individuato nell’allenatore toscano il condottiero adatto per raggiungere una nuova salvezza nella massima serie. Un allenatore in grado di far crescere al massimo i giocatori in rosa, che riesce a raggiungere gli obiettivi fissati ad inizio stagione e lo fa esprimendo un ottimo stile di gioco.
Anche se si prospetta con tutta probabilità una mini rivoluzione all’ombra dell’Arena, pedine importanti che hanno garantito ottime prestazioni durante questa stagione probabilmente verranno vendute per fare cassa, su tutti Doig vicino al Bologna, Terracciano in fase di chiusura con la Salernitana, il giovane Sulemana al Cagliari e il roccioso difensore svedese Hien accostato più volte all’Atalanta e ai turchi del Fenerbache. Grandi operazioni dunque in uscita, ma molto poco in entrata con i soli Kallon e Duda riscattati automaticamente dopo la salvezza. Situazione che ha scatenato le polemiche dei tifosi via social contro il presidente Maurizio Setti, che viene continuamente accusato di non mettere a disposizione una squadra competitiva per la Serie A puntando su nomi esotici e a prezzo ridotto e di poco affidamento sperando sempre nel colpaccio.
Ed ora la palla passa al nuovo allenatore, a lui il compito di creare la giusta chimica ed intesa tra i giocatori che gli verranno messi a disposizione sperando che sia la volta buona per raggiungere quella continuità che in panchina è mancata all’Hellas nell’ultimo periodo dopo aver cambiato ben 6 allenatori (Juric, Di francesco, Tudor, Cioffi, Bocchetti e Zaffaroni) negli ultimi 3 anni.
Giulio Ferrarini
Ha vissuto annate importanti
La scelta di Baroni è stata fortemente voluta, soprattutto, dal direttore sportivo Sean Sogliano a cui il presidente Setti, vista anche l’esperienza della scorsa stagione, ha lasciato carta bianca sulla conduzione tecnica della squadra. Sogliano con Bocchetti e Zaffaroni ha avuto sin dal primo impatto un ottimo rapporto ma è indubbio che non l’abbia convinto la proposta tecnica. Un calcio aggressivo, diretto, quello, tanto per intenderci, che all’Hellas ha portato Juric ma che Sogliano, evidentemente, non ha ritenuto consono. Baroni gioca certamente un calcio diverso, più attendista, con maggiori coperture preventive. Ma non certo un calcio difensivo considerando che il modulo preferito dall’allenatore toscano è il 4-3-3 con gli esterni molto rapidi ma a Lecce ha spesso proposto la difesa a tre e a Verona potrebbe dare continuità proprio a questo aspetto tecnico. Un tecnico di campo che conosce la città, la storia dell’Hellas e con un buon bagaglio d’esperienza. Insomma tra le scelte possibili la migliore anche in considerazione dell’esborso economico.
A Lecce Baroni guadagnava 450 mila euro a stagione. A Verona dovrebbe essere questa la cifra d’ingaggio.
Mauro Baroncini