Le mani delle mafie in attività commerciali, bar e ristoranti: nell’anno della pandemia c’è stato un boom di interdittive e strani passaggi societari… Come si può contrastare il fenomeno?
Il rischio che le organizzazioni mafiose si infiltrino nel settore dei pubblici esercizi e nel terziario più in generale è purtroppo attuale e sempre più elevato da Nord a Sud: l’intera filiera del commercio, del turismo e dei servizi balla su un filo molto instabile in un periodo di forte emergenza economica causata dalle chiusure per il coronavirus. Anche l’Organismo di Monitoraggio delle infiltrazioni criminali sull’emergenza coronavirus ha confermato il problema. I clan si muovono su due binari: da una parte l’economia sanitaria legata soprattutto ai dispositivi di protezione e ai rifiuti provenienti dagli ospedali; dall’altra, soprattutto, intervengono sui piccoli e medi imprenditori – del commercio, del turismo e della ristorazione, attività ideali per il riciclaggio – mettendo soldi liquidi e immediati nelle attività.
Perché le attività illecite si concentrano nelle Pmi?
Il motivo di questa propensione a “investire” nelle micro e piccole imprese del terziario risiede nel tipo di economia sulla quale si basano queste attività: il settore non vive su capitali o patrimoni, ma sull’impegno di professionisti che si sono costruiti nel tempo con la forza del proprio lavoro. Queste attività si mantengono attive con la liquidità o con alcuni finanziamenti nel caso in cui necessitino di investimenti più importanti e ciò li espone al rischio, in questo periodo, di dover ricorrere ad aiuti non leciti.
Cosa fare, allora?
Confcommercio dialoga e interagisce con le istituzioni, il Governo e il Parlamento, le forze dell’Ordine, Associazioni, Enti pubblici e privati, imprese, Organizzazioni e Movimenti) impegnati nella lotta alla criminalità, in tutte le sue forme, a livello nazionale e locale. Monitora i fenomeni, raccoglie le esigenze del sistema e individua soluzioni, rappresentando le istanze degli associati anche in ambito legislativo. In termini finanziari, Confiditer, la cooperativa di garanzia di Confcommercio Verona, è un punto di riferimento per garantire alle aziende finanziamenti alle migliori condizioni sul mercato e per questo diamo sempre più attenzione e importanza alla sua azione: il ricorso a Confiditer è un modo tra l’altro per prevenire possibili fenomeni criminosi.
Confcommercio Verona ha aderito alla Consulta della Legalità. Cosa ne pensa?
La Consulta della Legalità della Camera di Commercio di Verona – di cui fa parte anche il nostro vicepresidente di Confcommercio Verona Nicola Baldo – ha tra i suoi obiettivi la realizzazione di un percorso formativo che si propone di trattare la conoscenza del fenomeno mafioso e del suo agire, in particolare nel settore economico, e la presentazione di buone pratiche di contrasto e prevenzione già messe in atto in altri territori dello stato italiano”.