E’ stato confermato il ritrovamento di rifiuti tossici sul cavalcavia ferroviario di Bonferraro, e di conseguenza si sono fermati i lavori sulla linea ferroviaria Mantova-Monselice. A ribadirlo le parole del Sindaco del Comune di Sorgà, Christian Nuvolari: “La situazione è complessa e va monitorata attentamente perché si tratta di tutelare la salute pubblica dei cittadini. E quando si parla di salute non si scherza. Sono stati trovati, infatti, rifiuti speciali pericolosi durante lo scavo per liberare le spalle del ponte del cavalcaferrovia”.
La presenza di tali rifiuti è stata accertata dalla Provincia, a seguito di carotaggi effettuati sul manto stradale dell’infrastruttura realizzata nel 2012: e pensare che i lavori di adeguamento e messa in sicurezza dell’impalcato, sulla linea ferroviaria Mantova-Monselice, erano stati avviati lo scorso ottobre con un investimento di 900 mila euro e si sarebbero dovuti concludere nei primi mesi del 2022.
Ora il ritrovamento di sostanze inquinanti implica un’urgente operazione di smaltimento. La stessa Provincia si è mossa tempestivamente in questa direzione, stanziando i fondi per smaltire gli inerti, per poter riprendere al più presto i lavori, di una struttura costata all’epoca ben 3,6 milioni di euro e inutilizzata dal 2017 per problemi strutturali mai affrontati. Per un’opera molto attesa dai cittadini e che doveva dare benefici viabilistici a tutto il territorio. “La situazione risulta complessa perché gli attori coinvolti nella vicenda sono diversi in quanto il manufatto è di proprietà del Comune di Sorgà, i lavori di messa in sicurezza sono eseguiti dalla Provincia e i rifiuti speciali si trovano nel Comune di Nogara”.
Ha precisato il primo cittadino Nuvolari: “Pertanto, l’obiettivo della nostra Amministrazione è di trovare insieme agli altri enti coinvolti una soluzione che sia rispettosa dell’ambiente”. E dalle analisi effettuate dalla Provincia si è scoperto che tre carotaggi su quattro hanno evidenziato materiale composto da rifiuti speciali pericolosi, superando nello specifico i limiti consentiti di rame. “Fortunatamente”, ha concluso il Sindaco: “non si riscontra alcuna contaminazione ambientale. Infatti, il materiale inquinante è rimasto circoscritto e fermo nel luogo in cui è stato posto. Pertanto, non si è diffuso sul sottosuolo attraverso l’acqua piovana”.
Fabio Ridolfi