Studentato? Santa Toscana non va bene Forza Italia e Fare con Bozza e Bisinella: “Tutelare le associazioni, servono altre soluzioni”

“Lo studentato all’ex caserma di Santa Toscana non è la soluzione ideale, le associazioni che hanno sede lì vanno tutelate, si possono trovare altre soluzioni’.
E se così non fosse? “Allora cii confronteremmo solo se saranno date garanzie alle associazioni che hanno sede lì. Tommasi e la sua vice Bissoli prendano posizione”. Il consigliere regionale e comunale Alberto Bozza (Forza Italia), proponente della mozione sull’housing universitario, e i consiglieri comunali Luigi Pisa (capogruppo Forza Italia), Patrizia Bisinella (capogruppo Fare!), Barbara Tosi (capogruppo Lista Tosi), Anna Bertaia e Antonio Lella (Lista Tosi) – co-firmatari della mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale il 13 luglio con il sostegno della maggioranza – prendono posizione sull’ipotesi che Fondazione Cariverona trasformi l’ex caserma Principe Eugenio di Veronetta in uno studentato con cento posti letto.
“Bisognerebbe individuare ipotesi alternative lasciando nell’ex caserma la Fevoss, il Cai e le associazioni che hanno lì la loro sede. A favore degli studenti si potrebbero riqualificare i palazzi e le aree vicine attraverso accordi pubblico-privato”, suggeriscono i consiglieri di Forza Italia, Lista Tosi e Fare.
“Se invece Fondazione Cariverona volesse proseguire nella sua idea – continuano i consiglieri– sarebbe auspicabile che il sindaco Tommasi prenda posizione. Qualora il sindaco e la vicesindaca Bissoli siano d’accordo con le intenzioni di Cariverona, noi saremmo disponibili a confrontarci solo se sarà data garanzia certa di una nuova sistemazione altrettanto dignitosa alle associazioni che oggi operano all’ex caserma. Dovrà essere il Comune, assieme a Fondazione, a impegnarsi e dare questa certezza”.
I consiglieri ricordano che “sull’ex caserma di Santa Toscana esiste un vincolo di inalienabilità per destinazione a scopo sociale. Qualunque soluzione si intenda adottare questo vincolo dovrà essere rispettato e andrà comunque salvaguardata l’attività sociale e di volontariato delle associazioni che operano in quell’edificio. È necessario, perciò, un confronto tra tutte le parti coinvolte”.