WithU, match da “dentro o fuori”. Quarti di Coppa Italia, domani sera con la Gas Sales Bluenergy Piacenza alle ore 20.30. In casa, davanti al pubblico amico, con l’idea fissa di passare il turno e giocrsela poi a Roma, nelle final four. Un appuntamento che può cambiare il senso della stagione.
“Piacenza l’abbiamo incontrata pochi giorni fa, sappiamo esattamente la qualità di questa squadra, ne abbiamo avuto la prova sulla nostra pelle”, spiega alla vigilia Rado Stoytchev. “Ora ci aspetta una gara diversa sia dalla prima che dalla seconda. Avevamo preparato bene la scorsa partita e i set finiti ai vantaggi lo dimostrano. Dobbiamo essere più lucidi, fare bene le nostre cose, sfruttare tutte le opportunità che una grande squadra come Piacenza ci concede. Dobbiamo entrare in campo molto motivati e con la mente sgombra ma con qualità di gioco, cancellando ciò che è successo a Trento”.
Poi ha continuato: “Quando vinci non devi essere sempre perfetto dopo. Trento non ci ha mai concesso di iniziare a giocare, ma ci ha fatto vedere dove sono i nostri limiti. Eravamo pronti mentalmente e tatticamente ma non siamo riusciti entrare in partita. Questo è merito di Trento che ha fatta la migliore partita di quest’anno. Sono passati solo due giorni e questa gara me la ricorderò per tutta la vita, ma ora ne abbiamo un’altra molto importante. La vera forza degli atleti si vede nei momenti di difficoltà. Non è una banalità dire che il campionato è così equilibrato che ogni settimana succedono delle cose inaspettate. Piacenza ha dei giocatori che permettono di avere delle ambizioni molto alte, ma non vuol dire che partiamo già sconfitti. È tutto da vedere domani. Le loro assenze? Non guardo mai cosa succede alle altre squadre. Come ho già detto, mi dispiace per Lucarelli in senso umano, gli auguro un veloce recupero, ma Piacenza ha i giocatori per sostituirlo. Il nostro focus non deve essere su chi gioca o no, noi dobbiamo curare il nostro approccio mentale e tecnico, poi si vedrà chi andrà in campo”.
Infine, ha detto: “Tutti cercano di battere a tutto braccio perché, se non trovano il punto diretto al servizio, poi contro di noi è difficile giocare. Il problema è che abbiamo difficoltà in ricezione, fa parte della pallavolo ma anche del nostro lavoro. È un processo, che non riguarda solo Keita, ma anche Mozic, Gaggini, tutti hanno fatto fatica a contrastare le loro battute. Io sono tranquillo, perché capisco durante la partita cosa succede. Nonostante ciò, bisogna trovare una soluzione. Non abbiamo ancora l’esperienza, tranne Raphael. Giocatori come Mosca, Keita, Mozic, Gaggini, Sapozhkov giocano per la prima volta partite di questo tipo. Quando succedono queste cose bisogna analizzare cosa è successo e cercare di non ripetere gli stessi errori”.
Vanessa Righetti