Domenica per l’intera giornata, e alle 10 in Adige all’altezza di Castelvecchio, simulazione a cui assisteranno il sindaco Damiano Tommasi con l’assessora alla Sicurezza e alla Protezione civile Stefania Zivelonghi e il presidente della Provincia Flavio Massimo Pasini. Un lavoro, quello degli uomini e delle donne della Protezione civile, che richiede costante formazione e allenamento e che deve rispondere ad una macchina organizzativa impeccabile, per arrivare al momento del bisogno il più preparati possibile. Da qui la necessità di fare costante prevenzione. Comune e Provincia uniscono i rispettivi nuclei di Protezione civile per un’esercitazione che interessa il territorio comunale e alcuni comuni della provincia. Prende il nome di Storm 2023 l’esercitazione prevista domenica 29 ottobre a Verona, a Povegliano e sul lago di Garda, sottotitolo ‘Operare in caso di nubifragi e venti a oltre 100 km/h. Una simulazione d’emergenza che vedrà attivare 350 volontari dei gruppi veronesi, una cinquantina di funzionari e 18 operazioni, dette “cantieri”, coordinate dall’Unità Operativa della Provincia e dal Comune di Verona, con la partecipazione della Prefettura, del Comando dei Vigili del Fuoco di Verona, della Protezione Civile Regionale, della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio e dell’Ispettorato di porto della Regione del Veneto per il lago di Garda. “Purtroppo le emergenze legate al clima sono fenomeni a cui dobbiamo abituarci – ha detto oggi in conferenza stampa l’assessore alla Sicurezza e alla Protezione civile Stefania Zivelonghi -. La simulazioni sono un’occasione fondamentale di formazione per gli uomini e per le donne della Protezione civile e per farne conoscere ai cittadini l’attività e l’importanza del servizio. Un servizio che ha bisogno di tutti, perciò invito i cittadini ad assistere alle simulazioni auspicando la partecipazione anche dei giovani”. “E’ dal 2016 che non veniva fatta un’esercitazione di questa portata – ha detto il consigliere provinciale con delega alla Protezione civile Michele Taioli-. Un progetto che vede insieme il Comune di Verona e alcuni Comuni della provincia, un test importante anche per la macchina organizzativa che sta dietro a tutto l’apparato. Saranno 500 gli addetti impegnati nei diversi cantieri che toccano tutte le specificità della Protezione civile”. “Le ricordiamo tutti le immagini dopo il nubifragio dell’agosto 2020 che mise in ginocchio la città e il suo territorio. Se in quell’occasione Verona si rialzò in meno di 24 ore fu anche grazie all’insostituibile attività della Protezione civile e dello straordinario lavoro che fece a servizio della comunità’, ha detto il comandante della Polizia locale Luigi Altamura. Molti cantieri riguarderanno anche la gestione delle risorse umane e dei mezzi in caso di emergenza: dall’allestimento della sala operativa al Quadrante Europa, all’attivazione del sistema regionale di comunicazione Tetra. Buona parte delle simulazioni si terranno in città. Ad esempio le motopompe per il rischio idrogeologico verranno accese in Lungadige Catena. Alcune squadre appositamente formate si occuperanno di recuperare ipotetici reperti di valore storico-culturale e di metterli in sicurezza presso il Forte Santa Caterina. Al parcheggio C dello stadio in via dello Sport sarà, invece, allestito un campo Base Sfollati, con una tendopoli e un presidio medico avanzato. Presso un’azienda che si è resa disponibile a Povegliano, verrà affrontato infine lo scenario di un possibile incidente industriale, in cui l’evento meteo provoca diversi danni agli impianti con rotture di tubazioni e fuoriuscite di sostanze pericolose.
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