Un’esperienza di “memoria” condivisa, che nessuno dimenticherà: dalle socie del Soroptimist International Club di Verona, presieduto da Annamaria Molino, organizzatrici del convegno-testimonianza «Storie di donne veronesi nella Shoah», ospitato dall’Educandato Agli Angeli in occasione della Giornata della Memoria, agli studenti e studentesse del Liceo Classico con indirizzo Arti Sceniche, che attraverso alcune commoventi letture, dagli stessi interpretati, hanno prestato voce alle ebree Carla Viterbo Bassani e Lina Arianna Jenna (l’una perseguitata dalle leggi razziali del 1938; l’altra, caduta nelle mani dei nazisti per poi trovare la morte ad Auschwitz).
Larga e sentita la partecipazione. Segno di una volontà di fare ponte tra scuola e società civile, «che, come soroptimiste scaligere, ci appartiene già da tempo – spiega Molino – e che in circostanze come questa, dove l’apprendimento maturato sui banchi di scuola ha l’opportunità di aprirsi alla conoscenza di un’umanità violata, offesa, negata, nonostante tutto ancora capace di farsi sentire, assume ancora più significato».
A perpetuare quelle pagine di vita strappata, che gli studenti degli Angeli hanno ad esempio potuto riscoprire sia in «Storia di Carla. Una bambina ebrea negli anni della persecuzione antisemita in Italia» (di Bassani-Lughezzani, 2015), che in «Campioni Senza valore», silloge poetica di Lina Jenna, a cura di Agostino Contò e Sergio Marinelli (1996).
Da questi scritti, i ragazzi hanno attinto le letture accompagnate dal forbito racconto di Ester Silvana Israel, past president nazionale dell’Associazione Donne Ebree d’Italia, affiancata dal dirigente scolastico Mario Bonini e dal docente di storia Riccardo Mauroner, referente di tutte le iniziative della scuola legate alla Giornata della Memoria.
«Guardando alla brutalità dei trattamenti ad esse riservati, possiamo dire che le donne – ebree e non – vittime della persecuzione e dello sterminio nazisti, furono vittime ben due volte», ha detto Israel. E anche quelle sfuggite al peggio hanno rappresentato una spinta alla sopravvivenza, un inno alla vita. Così, Carla Viterbo Bassani, ex socia del Soroptimist di Verona, scomparsa di recente, la quale, nella citata biografia, rammenta come con le leggi razziali si passò in brevissimo tempo dall’eliminazione dei diritti civili, quindi l’esclusione dalla vita sociale, politica e lavorativa, all’eliminazione delle persone.
“Le letture dei ragazzi sono state straordinarie” ha osservato emozionata Vittoria Bassani, la figlia di Carla “Hanno letto brani del libro di mia madre con un’intensità fuori dal comune, ci hanno trasportato nella dimensione storica e hanno dato voce a persone ora scomparse che avevano vissuto momenti tanto tragici.” Finita la guerra e trasferitasi a Verona, dove ha poi messo su famiglia, per molto tempo Carla non volle rendere pubblica la sua vicenda, quando però si rese conto che quel pezzo di storia veniva ancora sminuito da tanti, decise di contribuire alla memoria mettendo nero su bianco anche la propria testimonianza.
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