”Siamo in mille e questa situazione ci sta uccidendo tutti”. È il grido d’allarme di Giancarlo Reverenna, presidente Fiavet del Veneto e coordinatore nazionale del Turismo Attivo, la Federazione delle agenzie di viaggio che aderisce a Confcommercio e Confturismo, e che nella nostra regione rappresenta la maggior parte delle imprese del settore, mille appunto. Rischiano di saltarne 4 su 10. ”Gli annunci e gli ultimi provvedimenti del Governo, con i successivi ripensamenti, ‘aggiustamenti’, variazioni, hanno prodotto effetti peggiori di un lockdown – dichiara Reverenna – Rivelano l’incapacità di comprendere il ruolo e i meccanismi di lavoro di alcune categorie che, come la nostra, non producono beni materiali, ma hanno comunque un ruolo fondamentale nell’economia”. ”Forse non è ancora chiaro che il nostro settore mette in rete tutta la filiera turistica, dagli alberghi ai trasporti, dai ristoranti ai musei, visto che cultura e turismo vanno a braccetto. Generiamo valore aggiunto e abbiamo un peso reale che dovrebbe esserci riconosciuto. Invece in questi nove mesi, a ristoro delle perdite subite abbiamo ricevuto poco o niente – spiega Reverenna – Proprio perché mettiamo in contatto tutti i soggetti del settore turistico, se salta un solo tassello del mosaico noi ci ritroviamo in ginocchio. Ed è quello che sta accadendo, con i corridoi dei voli chiusi, le forti limitazioni alla mobilità e alla frequentazione dei luoghi, i mercatini di Natale e le gite scolastiche cancellati, i teatri chiusi”. ”Certo la salute viene prima di tutto – precisa il presidente Fiavet Veneto – ma qui sta mancando il lavoro da quasi un anno, e con la prospettiva che la ripartenza in modo timido avvenga a decorrere dalla prossima primavera, rischiamo quindi di rimanere al palo per un altro anno. Quello che il governo ci ha dato, grazie all’impegno della nostra presidente nazionale, servirà esclusivamente a coprire le spese vive, a cominciare dall’affitto che continua a correre. Quali titolari/gestori delle agenzie di viaggio, da maggio non abbiamo più visto un centesimo: di sostegno al reddito per l’attività professionale svolta abbiamo ricevuto poco o nulla, non ci hanno nemmeno riconosciuto la dignità professionale di un lavoratore. Se non abbiamo di che vivere è difficile immaginare che abbiamo di che investire, e se non investiamo possiamo anche chiudere adesso: le agenzie di viaggio/Tour Operator hanno bisogno di programmare le prossime stagioni con l’anticipo di mesi , ma chi li fa gli investimenti se qui non entra un centesimo?”. ”La speranza – aggiunge Reverenna – è che i prossimi provvedimenti di ristoro continuino a considerare la proporzionalità delle perdite subite, insieme agli interventi per l’abbattimento di costi fissi come gli affitti con il credito d’imposta, la prosecuzione della cassa integrazione per i nostri collaboratori almeno fino a giugno 2021, e che quest’emergenza possa servire anche a ridisegnare il ruolo delle agenzie di viaggio all’interno di piani istituzionali che ne riconoscano la centralità nel mettere a sistema più settori della nostra economia”. ”Vogliamo diventare punto di riferimento delle istituzioni, continuare a lavorare assieme a loro come interlocutori per ridisegnare l’offerta turistica del nostro Paese della nostra Regione”, conclude il presidente di Fiavet Veneto.
Home La Cronaca di Verona “Stiamo sparendo”. Le agenzie viaggi si appellano al governo: “così si muore!”