Sta facendo discutere la notizia dell’abbandono (pubblicata l’altro giorno dalla cronaca di Verona) della Stella d’acciaio progettata dall’architetto Rinaldo Olivieri che giace ancora in un capannone a Vallese di Oppeano in attesa che si trovino i fondi per ripararla dopo che nel gennaio 2023 una parte è caduta durante le fasi di smontaggio.
Una situazione di incertezza che secondo gli esperti può compromettere la tempistica in vista del Natale 2024. L’inverno scorso tutte le istituzioni avevano promesso che, assente nel Natale 2023, la Stella vera sarebbe ritornata in Bra per il Natale di quest’anno ma siamo ormai a maggio e non sono ancora partiti i lavori e soprattutto si devono reperire ancora i fondi. Sul sito Facebook della cronaca si sprecano i commenti inviperiti di veronesi che protestano per tanta disattenzione. Anche perché la soluzione adottata per il Natale 2023 con una installazione luminosa a forma di stella voluta dal Comune e pagata con fondi di Cariverona non ha proprio entusiasmato.
“Bastava che i fondi di Cariverona fossero stati destinati alla riparazione della Stella, anziché comprare la cinesata pacchiana dai mille colori”, è uno dei commenti arrivati dai lettori.
“Ma com’è possibile? Vuol solo dire che non c’è la volontà politica di risolvere la questione…”, osserva una lettrice sottolineando che ripristinarla la Stella è un gesto di volontà politica: c’è questa volontà? E c’è chi, nelle decine e decine di commenti, oltre alla storia infinita della Stella ricorda anche altri casi non risolti come il sottopasso del filobus e le strade dissestate.
Ma si muove anche la politica sul caso della Stella non ancora riparata. Il parlamentare di Fratelli d’Italia, Marco Padovani, afferma: “La rovinosa caduta dell’opera di Rinaldo Olivieri nell’Arena di Verona avvenuta nel gennaio 2023 ha lasciato una cicatrice nel cuore della nostra città. Mentre l’opera giace nel capannone a Vallese di Oppeano in attesa dei fondi per il restauro, ci troviamo ad affrontare una domanda cruciale: le promesse dell’Amministrazione Tommasi diventeranno realtà?”
“Sui lavori pubblici non c’è chiarezza”
Padovani, che è stato assessore nella precedente amministrazione, ricorda: “Si è parlato di un ripristino entro il prossimo Natale, un obiettivo ambizioso ma fondamentale per preservare l’integrità e il valore artistico dell’opera. Tuttavia, come riportato dalla cronaca di Verona, le incertezze e i ritardi nel reperimento dei fondi e nell’avvio dei lavori di restauro pongono seri dubbi sulla fattibilità di questa promessa. I veronesi, amanti della cultura e delle nostre tradizioni, chiedono chiarezza e trasparenza sullo stato dei lavori e sui tempi di completamento del restauro”.
Incertezza sui lavori pubblici che il deputato di FdI allarga anche ad altri casi cittadini: “Non è solo l’opera di Olivieri a destare preoccupazione. Anche altri progetti e promesse dell’Amministrazione Tommasi sollevano interrogativi sulla loro effettiva realizzazione”.
Per esempio? “Il sottopasso di viale dal Cero, ad esempio, è stato annunciato che aprirà a metà giugno, ma i cittadini si chiedono se questa volta sarà davvero così, o se si tratta solo di un’altra promessa destinata a rimanere lettera morta”.
Da quanto è emerso, sono stati infatti riscontrati danni e ammaloramenti delle palizzate di sostegno dei sottopassi anni Novanta sui quali si deve intervenire con rinforzi di cemento armato. Si attendono dettagli sui tempi.
“E che dire del piano di asfaltature da 10 milioni di euro annunciato dall’assessore Benini entro l’estate 2024? -prosegue Padovani- Se da un lato queste promesse suonano ambiziose e auspicate, dall’altro sollevano dubbi sulla loro fattibilità e sulle risorse effettivamente disponibili per portarle a termine. I veronesi vogliono credere che queste affermazioni non siano solo parole vuote, ma si traducano in azioni concrete e tangibili che possano migliorare effettivamente la qualità della vita nella nostra città”.
E aggiunge. “In questo momento cruciale, è essenziale che l’Amministrazione Tommasi fornisca risposte chiare e tempestive ai cittadini. La loro poca esperienza sta danneggiando la fiducia dei cittadini e compromettendo il futuro della nostra città. I veronesi hanno bisogno di una leadership forte e competente che sia in grado di affrontare le sfide attuali e di realizzare le promesse fatte senza ulteriori ritardi”.
Tornando alla Stella d’acciaio simbolo del Natale veronese, sarà necessario rifare il basamento (come prima? Sempre in metallo o in cemento?) e poi riassemblare tutta l’opera, rimettendo in asse la struttura che per 38 anni ha dominato la Bra. E saranno necessarie nuove certificazioni sulla staticità. Tempi lunghi…