Stefano Guerra è morto: punto da un’ape, ha avuto uno shock anafilattico L'ex calciatore di Reggiana e Vicenza è stato punto da un'ape mentre svolgeva attività di volontariato, è finito in come e successivamente è morto per uno shock anafilattico. Era già stato salvato una volta.

Non ce l’ha fatta Stefano Guerra, l’ex calciatore di Reggiana e Vicenza: è morto all’ospedale di Reggio Emilia, dove era ricoverato da alcuni giorni dopo una reazione allergica ad una puntura di un’ape.

Stefano Guerra è morto

Stefano Guerra, nato a Verona e cresciuto nel Vicenza, ha giocato in varie squadre tra cui la Reggiana con cui conquistò la promozione nel 1989. Si era poi sposato e aveva continuato a vivere a Reggio Emilia. Aveva 62 anni.

L’ex difensore è stato punto dall’ape mentre stava svolgendo attività di volontariato e, sapendo di essere allergico, ha subito chiesto aiuto.

Nonostante l’intervento tempestivo dei sanitari, le condizioni di Guerra stavano rapidamente peggiorando tanto che lo shock anafilattico gli avrebbe causato un infarto.

L’ex atleta era finito in coma all’ospedale di Santa Maria Nuova a Reggio Emilia, città in cui vive da anni e proprio poche settimane fa aveva partecipato a una festa di tifosi granata.

Guerra era stato salvato in passato

Già in passato gli era capitato di essere punto da un’ape ed era stato salvato dall’intervento dei medici, ma stavolta purtroppo le sue condizioni erano decisamente più gravi.

Chi era Stefano Guerra: la carriera e i successi

Nato a Verona nel 1962 e cresciuto nel vivaio dell’Audace San Michele, nel 1980 Guerra è passato al Vicenza dove ha preso il via la sua carriera da professionista con quattro stagioni in biancorosso prima di passare al Prato.

Nel 1988 il terzino destro è passato alla Reggiana di Pippo Marchioro che ha conquistato subito una storica promozione in serie B a cui hanno fatto seguito altre due stagioni da protagonista prima di un grave infortunio.

Ancora un biennio a Prato poi il ritiro dal calcio e il ritorno definitivo a Reggio Emilia dove aveva trovato l’amore e messo su famiglia per poi trovare lavoro in banca. In Guerra però non si è mai sopita la passione per il pallone e per i colori granata visto che spesso in questi anni è stato l’anima di ritrovi fra ex compagni, prestando volentieri il proprio nome anche per iniziative benefiche.