Ha lasciato uno strascico di polemiche il tema del controllo dei prezzi che vede protagonisti da un lato Fedagromercati Confcommercio e dall’altro l’assessore alla statisca Federico Benini che ha risposto a muso duro alle osservazioni diffuse dai grossisti ortofrutticoli.
“Mi dispiace che non abbiano capito nulla – ha detto Benini –. L’Iniziativa verrà fatta proprio in collaborazione con Verona Mercato. Il prezzo che noi andiamo a monitorare non è quello di Verona Mercato, ma il delta rispetto al prezzo medio del consumo finale. Anziché fare comunicati senza aver inteso bene ciò di cui si parlava, basta fare una chiamata. In quanto ai rappresentanti, invito a vedere da chi è formata la commissione di controllo prezzi e resteranno sorpresi nel vedere che sono presenti membri delle loro categorie indicati proprio da loro”.
A parlare di visione semplicistica e distorta era stato Jacopo Montresor, presidente provinciale dei grossisti ortofrutticoli di Fedagromercati Confcommercio.
“Veronamercato – aveva detto Montresor commendando le affermazioni rese nell’ambito della presentazione dei dati dell’osservatorio – è uno dei più importanti Centri agroalimentari italiani e la sua funzione, come quella di tutti i grandi Mercati, è quella di calmierare i prezzi; qui da noi c’è competitività totale e massima trasparenza. Le dinamiche dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli sono complesse, le quotazioni della merce che riceviamo cambiano quotidianamente con differenze importanti da un giorno all’altro o da una settimana all’altra. Per dire: i prezzi medi degli ortaggi un anno fa erano molto più alti di oggi. Due settimane fa erano sensibilmente più elevati di oggi. Occorre tenere conto di più elementi: fattore climatico e quindi disponibilità della materia prima, provenienza, calibro, tipologia di lavorazione del prodotto, confezionamento, categoria con cui viene ‘catalogata’ la qualità. Se l’obiettivo è quello di fare una Commissione prezzi seria – aveva concluso Montresor – chiediamo di essere coinvolti: un rappresentante degli intermediari contribuirebbe a dare autorevolezza a uno strumento che altrimenti rischia di alimentare demagogia e cattiva informazione. Ci dissociamo da quanto emerso ieri e confidiamo che anche Veronamercato prenda le distanze”.
E’ probabile che ora ci scappi una telefonata di chiarimento. In mezzo ci sono sempre i veronesi che comprano frutta e verdura.