Dopo la prima, venerdì torna in scena Nabucco nella spettacolare produzione cinematografica e risorgimentale di Arnaud Bernard, che colloca la vicenda negli anni in cui fu composta l’opera ∙ Sul podio areniano sale il Maestro Daniel Oren, direttore appassionato e beniamino del pubblico ∙ Con Orchestra e Coro, all’apprezzato cast della prima si aggiungono due artisti nei ruoli principali: Sebastian Catana come protagonista e, per la prima volta in Arena, il soprano Ewa Płonka nel ruolo di Abigaille
Il palcoscenico areniano ospita nella scenografia di Nabucco un grande teatro che rievoca la Scala, per cui Verdi scrisse l’opera nel 1842, divenendo presto colonna sonora del Risorgimento italiano: Milano e le sue eroiche cinque giornate, così come il patriottismo intriso di melodramma del film Senso, sembrano rivivere nella lettura registica di Arnaud Bernard, che con le scene di Alessandro Camera ha ricollocato la vicenda biblica negli anni in cui Verdi compose Nabucco, in un’Italia ancora alla ricerca della propria indipendenza e identità nazionale, fra barricate e saloni.
La vicenda di Nabucco mescola pubblico e privato, politica e religione: grazie a questo, si creò, tanto nell’Ottocento italiano quanto in questo spettacolo di ampio respiro, un parallelismo tra gli Italiani non ancora uniti ma controllati dall’impero austro-ungarico e gli Ebrei biblici deportati in schiavitù dagli Assiri. Guida politica e spirituale è quindi Zaccaria, ruolo in cui si conferma dopo il felice debutto il basso Abramo Rosalen. Il tenore Samuele Simoncini e il giovanissimo mezzosoprano Francesca Di Sauro interpretano rispettivamente Ismaele e Fenena. Nei panni del Gran Sacerdote di Belo, colui che appoggia il colpo di Stato di Abigaille, c’è il baritono Nicolò Ceriani, mentre Abdallo, fedelissimo ufficiale di Nabucco, è interpretato da Carlo Bosi. Completa il cast la giovane Anna, sorella di Zaccaria, portata in scena da Elisabetta Zizzo.
Ad essi si aggiungono due apprezzati artisti nei ruoli principali: come protagonista eponimo fa il proprio esordio stagionale il baritono Sebastian Catana, più volte applaudito all’Arena di Verona; una prima volta assoluta per l’anfiteatro è quella del soprano polacco Ewa Płonka, astro emergente sui palcoscenici internazionali, qui impegnata in uno dei ruoli più temibili mai scritti da Verdi, Abigaille, figlia illegittima di Nabucco e intenzionata a prenderne il potere.
A partire da oggi l’orario di inizio degli spettacoli è anticipato alle ore 21.
Il fine settimana prosegue domani con la prima de La Traviata e poi domenica il ritorno di Aida con nuovo cast.