Standing ovation, 5 minuti per Elodie La cantante debutta da protagonista in “Ti mangio il cuore”: e conquista subito il pubblico

Sul promontorio del foggiano, nella Puglia più agreste e arcaica, si riaccende la faida da tempo
assopita tra le famiglie criminali Camporeale e Malatesta. Mela della discordia è la bella Marilena (Elodie), intrepida e affascinante moglie del latitante boss dei Camporeale, la quale cade fra le
braccia di Andrea (Francesco Patanè), titubante erede dei Malatesta. L’amore proibito scatena l’ira funesta delle due famiglie che, accecate dall’odio e decise a vendicare il rispettivo onore, precipitano a capofitto in una voragine di ferocia e disumanità, dalla quale pochi riusciranno a riemergere.
Basato sul libro inchiesta di Bonini e Foschini, “Ti mangio il cuore” di Pippo Mezzapesa è il racconto (eccessivamente?) romanzato della prima pentita della mafia del foggiano. È anche «un racconto attraverso l’amore», ha puntualizzato il regista alla termine della prima del film, «un amore intenso, una pira su cui tutti quanti bruciano».
Presentato nel pomeriggio del 4 settembre al Festival del Cinema di Venezia (in cui gareggia nella sezione Orizzonti), il film è stato accolto freddamente dalla critica: in effetti, nonostante l’importanza del tema centrale e la gradevole scelta fotografica del bianco e nero, bastano pochi minuti in sala per capire che l’ultima fatica di Mezzapesa pecca di un’eccessiva verve da tragedia shakespeariana e di una sceneggiatura sfilacciata che, a tratti, si rivela debole e ripetitiva.
Eppure, nonostante i difetti, a Mezzapesa va riconosciuto il merito di aver giocato con grande
sapienza una carta fondamentale: il magnetismo e la bravura di Elodie, al suo debutto sul grande schermo in una parte tutt’altro che banale, hanno convinto pubblico e critica a tal punto da far partire, davanti allo sguardo incredulo ed emozionato della cantante, una standing ovation durata quasi cinque minuti.
«È completamente pazza» ha scherzato Mezzapesa, riferendosi al coraggio esibito dell’ex concorrente di Amici nell’accettare proprio questo ruolo per avvicinarsi al mondo del cinema: se queste sono le premesse, possiamo tranquillamente affermare Elodie e la settima arte torneranno a incrociarsi molto presto.

PROMOSSO:
The Banshees of Inisherin (dir. Martin McDonagh)
Cinque anni dopo il trionfo di “Tre Manifesti a Ebbing, Missouri”, McDonagh torna in concorso con una storia di profonda amicizia che profuma della tagliente e assurda ironia di Beckett. Ambientato sulla bucolica isola di Inisherin (Irlanda)il film racconta le grottesche conseguenze
dell’improvvisa fine di un’amicizia di lunga data. Meravigliosi i protagonisti Colin Farrel e Brendan
Gleeson.

BOCCIATO:
Don’t Worry Darling (dir. Olivia Wilde)
Nella perfetta comunità sperimentale di Victory, inondata da sole e colori pastello, il “felici e contenti” ha la forma del patriarcato degli anni ’50: i mariti si guadagnano il pane lavorando a progetti top-secret , mentre le mogli vivono per soddisfare ogni loro bisogno. Tutto procede senza intoppi, finché Alice (Florence Pugh) non comincia ad farsi domande sul bel maritino Jack (Harry Styles) e sulla misteriosa bolla utopica di cui fanno parte. Una vicenda trita e ritrita dai risvolti prevedibili. Se vi incuriosisce la trama, guardate “La moglie perfetta” (2004).

Martina Bazzanella