La Fondazione Arena di Verona sta seguendo con la massima attenzione l’emergenza sanitaria in corso ed i suoi possibili riflessi sul prossimo festival estivo, nella piena consapevolezza dei propri doveri artistici, etici, sociali ed economici nei confronti del proprio pubblico degli artisti, dei lavoratori e di tutto il territorio.
Alla luce dell’attuale calendario, l’Arena di Verona dovrebbe essere la prima grande realtà internazionale a riportare l’opera – e in generale la musica – fuori dal mondo virtuale per ricollocarla nel suo spazio naturale: il palcoscenico.
“D’altro canto condividiamo questo generale clima di incertezza con tutto il settore culturale e non solo, e ci spiace che questo si rifletta anche sul nostro pubblico, ma riteniamo che alla fine di aprile il quadro sanitario ed operativo ci consentirà di dare delle comunicazioni concrete”.
«Voglio testimoniarvi» ha dichiarato il sovrintendente Cecilia Gasdia «il quotidiano ed incessante lavoro che stiamo compiendo al fine di salvaguardare il prossimo festival, quest’anno più che mai vera gemma di eccellenza. Ma questo traguardo non può prescindere dai temi centrali di tutela della salute e dal rispetto delle normative governative, per cui procediamo con passi oculati in piena armonia con le indicazioni che ci giungono da tutte le autorità competenti. Riteniamo dunque che verso la fine di aprile potremo avere un quadro della situazione più chiaro per il pubblico, per gli artisti, per i nostri lavoratori e per il territorio veronese che sogna la rinascita».