Il nostro stadio, figlio rifatto d’Italia ‘90, è vecchio. Opprime con la sua struttura buia e triste un intero quartiere. Sono anni che si parla di farne uno nuovo o di ammodernare in toto l’ormai obsoleto Bentegodi. Il suo spostamento e o rifacimento, non riguarda solo la struttura sportiva, coinvolge, un intero quartiere dove vivono decine di migliaia di cittadini. Metterci le mani significherebbe migliorare la qualità della vita di questi ultimi e abbellire e valorizzare un’intera zona della città. La struttura è rimasta uguale per i mondiali del 1990 ma va ricordato che è stata costruita, alla fine del 1960 e come dice giustamente il presidente del CONI Giovanni Malagò, anche per gli stadi esiste un grado di obsolescenza ed è impensabile di usarli per decenni senza metterci le mani. Un restyling o uno stadio ex novo non è cosa da poco, nè per il costo, nè tantomeno per la complessità dell’opera. Sta di fatto però che i tempi sono molto cambiati e i nuovi anfiteatri sportivi non sono solo sport ma servizi per il tempo libero, svago, ristorazione e punti di aggregazione. Quindi una città turistica come Verona, con grandi attività sportive, uno stadio moderno al passo con i tempi ci starebbe a pennello, i tempi sono maturi.