Roberto Abbado, esperto rossiniano, torna al Teatro Filarmonico di Verona dopo trentun anni dall’ultima presenza veronese per dirigere lo Stabat Mater di Rossini, massima composizione d’ispirazione sacra del Pesarese, insieme alla matura Petite Messe solennelle. Il concerto lirico-sinfonico impegna l’Orchestra e il Coro di Fondazione Arena e un quartetto di apprezzati solisti in pagine di autentico virtuosismo vocale: il soprano Erika Grimaldi, il mezzosoprano Caterina Piva, il tenore Pietro Adaini e il basso Giorgi Manoshvili. Debutto venerdì 29 marzo, alle 19, e replica sabato 30 marzo, alle 17. Sceso il sipario su Il Campiello, l’opera tornerà a Verona in occasione del Festival estivo areniano, mentre le masse artistiche di Fondazione Arena saranno impegnate in una ricca e varia programmazione concertistica che accompagnerà la primavera 2024 fino alla metà di maggio. Il primo appuntamento di questa “primavera sinfonica” coincide con il fine settimana di Pasqua e, come da tradizione, Orchestra e Coro areniani uniscono le forze un grande capolavoro sacro: venerdì 29 e sabato 30 marzo sarà proposto lo Stabat Mater di Gioachino Rossini (1792-1868), finora rappresentato solo due volte nelle stagioni musicali del Filarmonico. Per l’occasione torna sul podio veronese Roberto Abbado, esperto e premiato direttore tanto d’opera quanto di musica sinfonica, particolarmente apprezzato nel repertorio serio rossiniano; oltre all’Orchestra di Fondazione Arena e al Coro preparato da Roberto Gabbiani, saranno particolarmente impegnati i quattro solisti, virtuosi del Belcanto in gran parte dei dieci brani in cui è divisa la composizione: il soprano Erika Grimaldi, il mezzosoprano Caterina Piva, il tenore Pietro Adaini e il basso Giorgi Manoshvili.
Il concerto, della durata di un’ora circa senza intervallo, debutta venerdì 29 marzo alle 19 (con orario anticipato per consentire lo svolgimento della Via Crucis in Arena alle 20.45) e replica sabato 30 marzo alle 17.