Si cerca di superare il divario digitale
L’assessora Ceni: soddisfatti dai risultati emersi dalla mappatura del primo trimestre
Come prenotare una visita? Come compilare domande online, creare uno SPID e accedere ai servizi INPS? Sono queste e molte altre le domande alla quali cittadine e cittadini spesso faticano a dare risposta e alle quali l’Assessorato alle Politiche sociali e abitative ha risposto con gli Sportelli di comunità.
Un’opportunità per fare “ordine” e “uscire insieme dal CAOS”, come recita il claim utilizzato per comunicare le principali attività.
Tra i servizi messi a disposizione, infatti, troviamo:
– Compilazione di domande e/o richieste online;
– Aiuto nell’ambito della digitalizzazione;
– Orientamento informativo sui servizi e le opportunità del territorio;
– Supporto nell’acquisizione di capacità e competenze.
Gli Sportelli di Comunità, attivati in tutto il territorio a partire dal mese di ottobre, sono spazi che offrono un servizio gratuito di segretariato sociale diffuso per orientare e supportare la cittadinanza con particolare attenzione, in questo momento, al supporto digitale.
“Siamo estremamente soddisfatti dei risultati emersi dalla mappatura del primo trimestre di attività degli Sportelli di comunità Luisa Ceni – ha dichiarato l’assessora alle Politiche sociali e abitative –.
Il servizio è nato proprio con l’obiettivo di rispondere ad un bisogno che ci ha espresso la comunità.
Il divario digitale che cerchiamo di colmare attraverso questa operazione di segretariato sociale e di affiancamento alle persone nelle necessità quotidiane sta dando ottimi risultati.
L’analisi dei dati è uno strumento importante che abbiamo a disposizione per conoscere e monitorare la risposta del territorio sul lavoro svolto”.
A partire da gennaio 2024 è iniziata in modo sistematico la raccolta dei dati di accesso agli sportelli.
A gennaio e febbraio erano attivi 3 operatori per un totale di 60 ore settimanali, mentre da marzo sono attivi 5 operatori per un totale di 110 ore settimanali.
In questi tre mesi si sono rivolte agli Sportelli di Comunità 151 persone, per un totale di 198 interventi attivati, visto che alcune persone si sono rivolte allo sportello più volte.
Alcuni interventi hanno richiesto più appuntamenti, quindi il numero cresce in modo significativo e non quantificabile.
Sono 89 le persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni che si sono rivolte agli Sportelli nel trimestre gennaio-marzo, a cui si aggiungono 62 persone con più di 65 anni (57 italiani e 5 stranieri).
Analizzando la composizione degli adulti, 29 si sono rivolti per servizi su minori a carico (10 italiani e 19 stranieri), mentre i rimanenti 60 soggetti (35 italiani e 25 stranieri) hanno richiesto un supporto per se stessi o per altri componenti del nucleo non minorenni.
L’analisi della tipologia degli interventi ha fatto emergere che le principali aree interessate sono: inclusione (116 interventi), area economica (48 interventi), lavorativa e formativa (14 interventi), socio-sanitaria (12 interventi) abitativa e altro (9 interventi).
In particolare, i beneficiari hanno ricevuto un aiuto per interventi perlopiù relativi all’accesso ai servizi e alle risorse, come ad esempio la creazione dello SPID, domande su piattaforma INPS, iscrizioni scolastiche online, pratiche anagrafiche online.
Questo porta alla luce l’esistenza di un forte divario digitale esistente tra chi ha accesso alla tecnologie e chi ne è escluso in modo totale o parziale per assenza di strumenti o competenze.
Per colmare questo divario, gli operatori sociali non si sono limitati alla risoluzione delle pratiche, ma hanno fornito supporto per l’alfabetizzazione digitale.
Il servizio degli Sportelli di Comunità è realizzato grazie alle risorse economiche messe a disposizione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e afferenti al Fondo Povertà.