A Verona ci sono strade che non vedono un’asfaltatrice da molti anni: non sono vicoli del centro storico o di quartieri periferici, sono le strade principali di Verona, strade che attraversano il cuore della città e che sono ridotte a gruviera, spesso impossibili da percorrere senza sobbalzare.
La strada spesso non è realizzata con la giusta sequenza e sovrapposizione di strati legati. Ecco perché il problema delle buche è così diffuso. La situazione diventa più grave quando a causa di lavori (e attualmente Verona è un cantiere ovunque) le strade vengono aperte e richiuse frettolosamente con dei materiali scadenti e non compatti. I vuoti all’interno di questi materiali, mal progettati e mal compattati, con la prima pioggia si riempiono d’acqua che piano piano, accumulandosi, dilava i materiali non legati sottostanti. Ecco come da una crepa sull’asfalto si crea una “super buca”.
Il vero nemico del manto stradale sono i mezzi pesanti, come camion e pullman. Il passaggio ciclico e continuo di questi mezzi pesanti provoca la rottura del conglomerato bituminoso (asfalto); iniziano così a crearsi delle fessure che all’inizio riguardano solo gli strati più profondi, ma poi si ramificano in superficie con il continuo passaggio di carichi pesanti. La strada a questo punto ha l’aspetto di una ragnatela, quello che i tecnici chiamano “pelle di coccodrillo”. Da lì a poco, con la prima infiltrazione d’acqua, si formerà una buca.
La pioggia si infiltra nelle crepe dell’asfalto e quando l’acqua accumulata va in pressione per effetto del passaggio veicolare comincia a spingere contro le pareti delle fessure sgretolandole e contemporaneamente dilava il materiale non legato dello strato sottostante. Questo movimento ripetuto crea la buca.
Il tutto dipende non solo da come le strade vengono asfaltate, ma da cosa c’è sotto il primo strato superficiale. Come per le case, la tenuta del manto dipende dalle fondamenta. Una strada va realizzata in relazione al traffico previsto e alla resistenza strutturale del sottofondo e generalmente è costruita da una sovrapposizione di strati di diverso spessore:
• uno di sottofondo di 25 cm
• uno di base di 15 cm
• uno di collegamento di 5 cm
• uno di usura che può essere anche drenante di 4 cm
In città per risolvere il problema delle buche velocemente e ad un costo basso, spesso si utilizza il metodo del riempimento con il conglomerato a freddo, che è una specie di toppa sulla buca (tacon). Ma questo risolverà il problema solo per qualche settimana.
Anche quando viene rifatta la carreggiata completamente, in genere si rimuove solo lo strato superficiale, circa 4 cm, ma se sotto il manto non c’è una solida fondazione, le buche ricompariranno nel giro di pochissimo tempo. Per evitare la comparsa di buche e fessure andrebbe fatta invece una manutenzione costante e pianificata su un lungo periodo.
Purtroppo manca una cultura della manutenzione che risolverebbe molti problemi e soprattutto farebbe risparmiare sul lungo periodo molti soldi. Invece nella nostra città si interviene solo in situazioni di emergenza, quando ormai è troppo tardi.