«La Brexit, nel nostro settore, apre il cuore alla speranza. L’Europa ci ha imposto regole assurde (e costose). Ci ha imposto regole (come il bail in) per problemi futuribili, in cambio di danni immediati, di un danno di immagine – loro che ci insegnano a prevenire il rischio reputazionale – che il sistema bancario ci metterà 30 anni a cancellarlo (se ci riuscirà)». É la dichiarazione di Corrado Sforza Fogliani, presidente di Assopopolari. «L’Europa dei burocrati – ridotta a un tavolo di confronto, dove prevalgono i più forti, e non siamo noi – non potrà non tener conto di questa sonora lezione e considerare – ha aggiunto – se sia davvero il caso di rivoluzionare ancora le nostre banche per varare entro l’anno prossimo un nuovo sistema di privacy, cioè per cambiare ancora la cosa più futile che si possa immaginare per impegnare i conti economici. Lasciamo stare il pensiero unico. La Brexit è una botta per il bonapartismo economico, per chi vuole eliminare le banche territoriali e ridurre anche l’Italia ad un comodo oligopolio bancario». Quella di ieri in borsa è stato comunque un bagno di sangue senza precedenti: Mediolanum, Bper, Mps, Banco Popolare – congelate in asta di volatilità – hanno segnato perdite teoriche superiori al 20 per cento, con Banca Intesa che agli scambi normali ha ceduto il 19 per cento, ad 1,8 euro.