Specchiasol, una mezza rivoluzione Il presidente Scardino in attesa di risposte da nuovi partner dopo la scelta del cav. Ricchiuto di ridimensionare l’apporto. Intanto, ecco le prime novità...

Specchiasol o non Specchiasol, questo il problema. Angelo Scardino, deus ex machina della mitica formazione di softball che ha vinto tutto in Italia e in Europa, sospira. “Diciamo che siamo in attesa di risposte. Di sicuro, come già detto, il cav. Ricchiuto sarà ancora al nostro fianco, sia pure con un apporto ridotto rispetto al passato. Ma Specchiasol ci sarà e questo è un punto fondamentale. Poi, ovviamente, sto aspettando risposte da altri possibili partner perchè non abbiamo cetot l’intenzione di ridimensionare gli obiettivi”.

È soddisfatto della stagione che si è appena conclusa?
«Parzialmente, abbiamo perso malamente la Coppa dei Campioni. Mi dispiace perché sono convinto tutt’ora che la Specchiasol Bussolengo sia la squadra più forte d’Europa, almeno da due anni a questa parte È mancata la ciliegina, rimane un po’ l’amaro in bocca. Lo scudetto invece è stato un momento magico, tutto è andato per il verso giusto, eravamo al top della condizione psicofisica».

Sono passati 42 anni da quando ha fondato la squadra, nel 1977. Se lo sarebbe mai aspettato di vincere 7 scudetti, 3 Coppe dei Campioni, 2 Coppa Italia?
«Decisamente no. Ricordo un episodio, nel 1988, con un mio collega presidente olandese: mi diede una pacca sulla spalla e mi disse: “Prima o poi ce la farai”. Da una parte questo incoraggiamento mi fece piacere, dall’altra però mi sentivo un po’ preso in giro. Così mi sono detto: “adesso gliela faccio vedere io”, e ho iniziato a studiare e a capire quale potesse essere la strada migliore per arrivare al successo. Un passo alla volta siamo cresciuti, ci siamo organizzati come club e nel 1993 è arrivato il primo scudetto, replicato nei 2 anni successivi».

Come si fa a confermarsi ogni anno ai massimi livelli?
«Nello sport e non solo, tutti dicono ‘squadra che vince non si cambia’, invece io dico ‘squadra che vince si cambia’, per dare nuovi stimoli.Bisogna cambiare qualche elemento della squadra, ricercare gente giovane, che abbia fame, curiosità e voglia di sacrificarsi”

Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?
«Penseremo a raggiungere quella Coppa che quest’anno ci è sfuggita e a confermarci in campionato, lanciando qualche nuovo elemento giovane per fargli sentire il profumo di una terra rossa importante».

Intanto, le prime novità…
“Sì, non c’è tempo da perdere. C’è un nuovo coach, Juni Francisca. Se ne sono andate la Gasparotto, la Vigna e la Comar, oltre alla Pagani, che smette di giocare e alla Soldi che resta in Florida, in college.
Gli arrivi? Stiamo lavorando per questo. Non appena avrò risposte sugli sponsor, mi muoverò per costruire una grande squadra”
Jacopo Segalotto