L’ipotesi, più che fondata e di cui la Cronaca ha dato notizia ieri, che il sottopasso unificato di via Città di Nimes non venga riaperto per Vinitaly, come promesso da mesi, sta scatenando l’ira degli automobilisti veronesi che inondano il sito del nostro giornale, Facebook e altri social di proteste contro chi sta gestendo i lavori.
Come spiegato ieri in commissione consiliare dal presidente di Amt3 Giuseppe Mazza e dall’assessore Tommaso Ferrari, il maltempo di Pasqua avrebbe creato notevoli disagi al cantiere, rallentando il rush finale: il sottopasso infatti doveva aprire a fine marzo, primi di aprile giusto in tempo per Vinitaly che si svolgerà dal 14 aprile, ma l’evento Vinitaly and the city partirà già venerdì 12 richiamando in città migliaia di wine lovers.
Solo domattina, dopo il nuovo vertice tra azienda Amt3, Comune e imprese, si saprà se e quando il sottopasso potrà riaprire prima dell’inizio di Vinitaly, tenuto conto che comunque l’opera avrà bisogno di essere collaudata prima di far passare migliaia di veicoli.
In ogni caso, il sottopasso unificato riaprirebbe da Porta Palio fino a via Faccio dopo porta Nuova senza per ora le uscite intermedie perché le rampe non sono pronte. E di conseguenza la viabilità di superficie dovrebbe anche essere modificata, almeno parzialmente, rispetto a oggi.
Tutta la preoccupazione per quello che ci aspetterà nei prossimi giorni è emersa ieri in commissione consiliare con l’intervento del comandante della Polizia locale Luigi Altamura che ha tenuto a sottolineare come già ora il nodo di via Città di Nimes sia una grande criticità. “Il cantiere sta rappresentando un impegno molto, molto gravoso per gli agenti della polizia locale”, ha detto rivolgendosi ai consiglieri comunali, all’assessore Ferrari e al presidente Mazza. “La viabilità nelle ore di punta regge solo grazie alla polizia locale e se gli agenti gestiscono gli incroci più critici come Porta Palio e tempio Votivo. Stiamo facendo sforzi incredibili anche per garantire la regolarità del trasporto pubblico locale”.
Messaggio sottinteso: figuratevi cosa può accadere con Vinitaly se non si aprirà il sottopasso…
“Un anno di cantiere e caos viabilità”
Eppure da parte delle istituzioni è sempre stato diffuso un concreto ottimismo, forse quell’ottimismo della volontà che ora fa i conti con il realismo, spesso meno roseo. Giusto per ricordare le ultime previsione, a febbraio, cioè due mesi fa, si era svolto un sopralluogo nel cantiere di via Città di Nimes con dichiarazioni dell’assessore ferrari e del presidente Mazza. “La ditta che sta eseguendo i lavori conferma che il cronoprogramma sarà rispettato, il sottopasso sarà cioè aperto al traffico prima di Vinitaly, in programma dal 14 al 17 aprile”.
Un mese dopo, il 19 marzo, cioè poche settimane fa, il Comune ha pubblicato sul suo sito ufficiale un comunicato che dava ancora garanzie in occasione dell’arrivo di 8 travi: “Il varo delle travi è un passaggio fondamentale per procedere alla posa della seconda parte dell’infrastruttura e terminare i lavori come da cronoprogramma. Per questa fase del progetto infatti l’obiettivo rimane l’apertura del sottopasso prima di Vinitaly, dal 14 al 17 aprile”, si legge nella nota. Che prosegue così: “Si procede secondo programma – commenta il presidente di Amt3 Giuseppe Mazza-. Tra ieri e oggi sono state varate le 8 travi per l’impalcato, già eseguiti gli scavi sul lato di Porta Nuova, i lavori continuano incessanti lato Porta Palio. Tra pochi giorni verrà effettuato il collaudo statico del ponte e il sottopasso sarà percorribile in entrambe le direzioni prima di Vinitaly, con un significativo miglioramento della viabilità intorno a questo nodo e alle arterie limitrofe”.
E sul sito filoviaverona.it che fa capo ad Amt3 per il cantiere di via Città di Nimes la data di fine lavori è ancora prevista per marzo 2024.
E’ evidente che la speranza di tutti, della Fiera, degli automobilisti veronesi, del Comune e di Amt3, è che domani mattina si trovi il modo di aprire il sottopasso in tempo utile per Vinitaly, perché solo così si eviterà di congestionare ulteriormente il traffico in questa zona della città, che vede nodi sensibili come appunto la Fiera e la stazione.
In caso contrario, si scatenerebbe una forte protesta da parte di chi sta affrontando da mesi i disagi del traffico, o in auto o in furgone, per la viabilità modificata lungo uno degli assi principali della città.
E questo non sarebbe l’unico maxi cantiere a rilento, fanno notare i lettori, perché c’è già quello di Ponte Nuovo che non ha ancora una data di fine lavori e il passaggio alle auto è chiuso da due anni.
Sono almeno un centinaio i messaggi dei lettori della Cronaca arrivati in poche ore che, tra ironia e rabbia, chiedono di tornare a una situazione viabilistica normale. “Più di un anno di cantiere e disastro viabilità, adesso la colpa è del maltempo”, scrive un lettore mentre altri ricordano che solo nei giorni di Pasqua c’è stato brutto tempo, per il resto non ha mai piovuto, anzi c’è stata l’allerta rossa per lo smog.
Non mancano i lettori infuriati per il pessimo stato delle strade con “buche mai viste in vita mia, ad esempio all’ingresso in tangenziale uscendo dall’autostrada Verona sud al semaforo dove c’è la trattoria al fogolar c’è un tombino sfondato se ci finisci con la ruota rimane lì tutto l’asse”. Chi se la prende con i proclami: “Bisogna lavorare e star zitti per evitare certe figuracce…” e chi avverte che adesso “l’incubo si sposterà in via Mameli, zona che anche nei giorni di festa salta per aria dal traffico che c’è. Sarà uno spasso”.