In riva all’Adige il suo passaggio dal Chievo all’Hellas, con Eugenio Corini che fece il percorso inverso, ha senza dubbio fatto storia. “Era un momento particolare della stagione – racconta Martino Melis – dove le esigenze di entrambi trovarono un insolito punto d’incontro. Il mio passaggio all’Hellas mi consentì di soddisfare soprattutto le mie esigenze tattiche. Al Chievo oramai trovavo poco spazio mentre dall’altra parte il 4-4-2 che applicava Cesare Prandelli era il modulo ritagliato su misura per me. Inoltre esaudivo il mio desiderio di rimanere in una città dove stavo molto bene. Alla fine lo scambio fu utile per entrambi. Con l’Hellas conquistammo subito la promozione in serie A mentre Corini, anche se dovette fare subito i conti con un brutto infortunio, divenne determinante per le fortune del Chievo”.
Nessun problema, invece, arrivò dalla tifoseria gialloblù. “Temevo – confessa – di incontrare qualche ostacolo, vista la mia provenienza, invece andò tutto per il meglio. Con il tempo i tifosi dell’Hellas impararono a conoscermi e nacque subito un ottimo feeling”.
Melis è anche il doppio ex della sfida del ‘Castellani’ tra Empoli e Verona. Con la società toscana ha trascorso sette stagioni prima di arrivare a Verona e, una volta smesso di giocare, ha allenato nel Settore Giovanile empolese, rimanendo per due anni alla guida della formazione Primavera. “Quest’anno l’Empoli è partito abbastanza bene mentre il Verona, che ha cambiato molto, deve pian piano ritrovarsi. Verona, inoltre, a differenza di Empoli, è una piazza dove si avverte maggiormente la pressione. In chiave salvezza i punti in palio sono molto importanti per entrambe le squadre. Zanetti e Cioffi sono due allenatori giovani ma hanno entrambi i numeri per poter far bene. Empoli isola felice? Probabilmente sì. Si tratta di una piazza ideale per i giovani calciatori, con una società brava a sceglierli e a farli crescere. La cosa più importante è che qui i giovani, se meritevoli arrivano presto a giocare in Prima squadra. Comunque – precisa – faccio i complimenti anche al Verona che negli ultimi anni ha fatto grandi passi in avanti con il proprio Settore Giovanile. Nelle ultime stagioni mi è capitato, con le giovanili del Cagliari, di affrontare l’Hellas, e ho incontrato sempre una squadra composta da giocatori di qualità”.
Un ultimo cenno lo dedica a Vincenzo Italiano, suo compagno durante gli anni di militanza all’Hellas e oggi apprezzato allenatore alla guida della Fiorentina. “Con Vincenzo negli ultimi anni ci siamo
persi un po’ di vista ma tanti mi hanno sempre parlato bene di lui, e della sua capacità di far giocare bene le sue squadre. Mi sono sempre aspettato che rimanesse nel calcio. Sicuramente ha avuto quel pizzico di fortuna che non guasta perché devi trovare l’ambiente giusto e l’annata buona. Comunque il suo è un successo decisamente meritato”.
Enrico Brigi