Il nuovo piano urbano della mobilità e sosta è stato deliberato ufficialmente dalla Giunta di palazzo Barbieri con tutte le sue novità riguardanti la nuova regolamentazione della sosta in Borgo Trento e altre zone che diventano tutte a stalli blu e gialloblù, la chiusura dell Ztl e le nuove tariffe. La notizia è importante perchè da questo momento scattano i 60 giorni per le osservazioni, dopo di che il provvedimento andrà in commissione consiliare a al voto dell’aula. L’iter si dovrebbe concludere in autunno.
Ma ecco i dettagli della delibera sul nuovo piano sosta che tanto fa discutere.
La delibera prevede la “istituzione, sussistendo esigenze e condizioni particolari di traffico, di una “zona di particolare rilevanza urbanistica” delimitandone l’estensione a tutte le vie e piazze incluse nell’attuale comparto della sosta di Borgo Trento”.
La Giunta afferma che “dall’analisi effettuata, infatti, risulta la necessità di applicare al quartiere di Borgo Trento, che presenta caratteristiche del tutto analoghe al centro storico e necessita, quindi, delle medesime misure di tutela, un regime della sosta analogo a quello applicato nel centro storico. In particolare, l’istituzione della zona di particolare rilevanza urbanistica permetterà di convertire la totalità degli stalli attualmente regolati a disco orario in stalli a pagamento”.
Inoltre la delibera prevede “l’estensione della fascia oraria di funzionamento della ZTL sino a renderla permanente, con conseguente riserva dei posti auto ai soli residenti e domiciliati e agli autorizzati. Tale intervento comporta una revisione complessiva dei permessi già rilasciati e una revisione del sistema dei varchi al fine di ottimizzare il controllo dei transiti in entrata e uscita”.
La Giunta conferma ”Il graduale incremento delle tariffe applicate alla sosta a rotazione, finalizzata anche a riallinearle a quelle applicate nei parcheggi in struttura”. Si dovrà parcheggiare meno in strada e utilizzare di più i parcheggi multipiano esistenti che sono esauriti solo nei momenti di punta o per i grandi eventi.
Viene ribadito l’impegno, che slitterà però al 2025, di eliminare “la sosta nelle piazze storiche, con identificazione di stalli alternativi per i residenti”: si tratta di piazza Duomo, piazza Sant’Anastasia, piazza Viviani, piazza San Zeno.
E poi “il drastico ridimensionamento del ricorso alla sosta a disco, da limitarsi a casi specifici e l’incremento della sosta riservata ai residenti/domiciliati nelle zone centrali di corona con concentrazione degli stalli di sosta a rotazione lungo la rete stradale primaria e di distribuzione”.
Altra novità è l’estensione della sosta a pagamento (stalli blu) sia nel quartiere di San Zeno (Orti di Spagna), sia nelle zone più esterne dei quartieri di Ponte Crencano, Valdonega e Porta Vescovo, nonché in via Faccio e in via Foroni, con un incremento complessivo di quasi 700 stalli a pagamento. Inoltre più si parcheggia vicino al centro più sarà alta la tariffa oraria (due ore).
La società Meta incaricata dal Comune per la revisione del piano sosta “ha stimato l’incidenza delle suindicate misure sul numero complessivo degli stalli di sosta che, secondo quanto risulta dalla predetta relazione, si ridurrebbero da circa 15.000 a circa 12.700, di cui circa 8.000 a pagamento, circa 1.200 liberi, circa 2.200 riservati, circa 800 a disco orario e circa 500 ammessi.
Inoltre, sono state identificate adeguate aree di sosta per i monopattini elettrici, adeguando altresì l’offerta di stazionamento per biciclette.
La Lega. “Una follia, il centro morirà”
Un piano sosta, quello che abbiamo appena descritto, che sta creando un forte dibattito politico e il centrodestra in particolare lo contesta duramente. Questa volta è la Lega ad attaccare: “Non è più solo una mancanza di buon senso. E’ un problema di idee, di incompetenza, di visioni strampalate: l’amministrazione è sempre più staccata dalla realtà necessità e compie scelte politiche che vanno contro Verona e i cittadini veronesi”. Ad esprimere il totale dissenso della Lega contro la chiusura totale della Ztl e il nuovo piano della sosta è il segretario provinciale Paolo Borchia, sostenuto da altri esponenti leghisti, tra cui il parlamentare Paolo Tosato e il consigliere comunale ed ex assessore Nicolò Zavarise, che si sono fatti portavoce “di chi è ormai esasperato dall’ennesima decisione destinata a complicare ulteriormente la vita di tutti i giorni. Com’è da mesi per il traffico e per la gestione di cantieri del filobus”.
Spiega Borchia: “E’ come costruire una casa cominciando dalle finestre. Mancano le fondamenta: dove sono i parcheggi, dov’è il trasporto pubblico? Come si può pensare di chiudere il centro senza prima aver creato le condizioni per potervi accedere senza le auto. Questi amministratori hanno pensato alle attività commerciali? Negozi, bar, ristoranti… che portano vita e fanno girare l’economia. Hanno pensato ai disagi che questa scelta politica creerà a chi in centro lavora o ai residenti più anziani che hanno bisogno di assistenza e che hanno necessità di essere raggiunti per spostarsi. Questo non è amministrare, è calare dall’alto decisioni improvvisate e insensate a scapito della comunità”.
Aggiunge Tosato: “E’ una città che va indietro, non avanti. In ritardo su tutto. Non pronta per un evento di portata mondiale come il Vinitaly a causa della gestione fallimentare dei cantieri del filobus. E invece di risolvere i problemi se ne creano altri”.
La Lega chiede tempo. “Almeno finché il trasporto pubblico non diventerà più efficace, scelte prive di competenza amministrativa come questa sulla Ztl e il piano della sosta avranno come unica conseguenza quella di rendere il cuore della città un luogo inaccessibile soprattutto per i cittadini veronesi, intasando ulteriormente i quartieri limitrofi che saranno ulteriormente messi in difficoltà dai cantieri del Filobus e dal blocco totale della Ztl in città. Queste misure stanno venendo prese nel momento più sbagliato per la città e impatteranno su di essa in maniera assolutamente negativa”.
Conclude Zavarise, capogruppo in Comune: “Non si riesce a capire se questi amministratori lavorano in favore o contro i cittadini veronesi. Eliminare le fasce della Ztl significherà ghettizzare il centro storico, farlo morire. Far chiudere attività commerciali, perdere economia e posti di lavoro”.
“E l’aumento delle tariffe degli stalli blu avrà come unica conseguenza rendere meno attrattivi anche i quartieri limitrofi. Ed è inutile che l’assessore Ferrari, a quasi due anni dalle elezioni, continui a scaricare le responsabilità di ogni errore a chi c’era prima. Queste sono scelte politiche che questa amministrazione sta compiendo in maniera puramente ideologia che avranno come unica conseguenza il rendere impossibile ai veronesi raggiungere la propria città”.
Casartigiani: “Attenzione alle imprese”
Critiche ma anche aperture arrivano da Casartigiani sul nuovo piano della sosta: bene l’obiettivo vivibilità, ma attenzione alle imprese e ai servizi per i cittadini”.
Casartigiani infatti “giudica positivo l’obiettivo di creare un centro storico più vivibile, ma pone l’attenzione sulla necessità di evitare che il centro stesso diventi invivibile sia per le imprese che per i cittadini.
“Il rischio – commenta Luca Luppi, presidente di Casartigiani Verona – è che per le imprese che attualmente trovano dimora nelle vie del centro diventi insostenibile mantenere una sede scomoda per clienti e fornitori, costringendole, a malincuore, a scegliere una diversa ubicazione”.
Si solleva anche l’allarme sulla fornitura di servizi ai residenti del centro: con zone più difficili da raggiungere e tempi di intervento più lunghi, esiste il rischio che attività di primaria importanza diventino scarsamente disponibili.Continua Luppi: “Parliamo di servizi essenziali, che richiedendo interventi direttamente presso le abitazioni e le attività dei clienti, verrebbero pesantemente compromessi. Guardiamo ad esempio alle attività di elettricisti, idraulici, aziende edili, di traslochi e di pulizia, che con regole più stringenti
rischiano di venire tagliate fuori dal centro storico”.
Un altro punto di preoccupazione è il blocco dei veicoli commerciali Euro 4 all’interno del centro, “che rischia di escludere intere categorie economiche che utilizzano il proprio mezzo come un vero e proprio indispensabile strumento di lavoro. Il risultato è l’imposizione di costosi investimenti per conformarsi alle nuove regole, aumentando i prezzi dei servizi o, nel peggiore dei casi, escludendo queste attività dal mercato. “Va evitato – termina Luppi – che il centro storico si trasformi in un parco a tema, svuotato da aziende e cittadini; vivibile, si, ma solo per i turisti”.
Per Casartigiani l’auspicio è l’avvio di un dialogo costruttivo con il Comune per un centro storico vivibile, per aziende e cittadini.