Sorgà. Molti cittadini senza medico di famiglia A nove mesi dal pensionamento di uno dei due sanitari. Adottate misure insufficienti

“A nove mesi dal pensionamento di uno dei due medici di famiglia che servivano il territorio di Sorgà con a carico 1.500 pazienti, sono ancora molti i cittadini rimasti privi di questo servizio fisso ed essenziale”. La denuncia è della consigliera regionale del Pd, Anna Maria Bigon, che nel febbraio scorso aveva presentato un’interrogazione sul caso, cui è stata data ora risposta. “La Giunta riferisce che, dopo aver previsto l’aumento del massimale di pazienti per ogni medico a 1.800, solo in due su nove, nell’ambito territoriale di riferimento, hanno accettato di aumentare il numero dei loro assistiti. È stato inoltre attivato un servizio medico distrettuale destinato ai pazienti rimasti privi di medico di base, ma non viene specificato quanto il servizio sia efficace o facilmente accessibile. La Giunta sottolinea poi di aver avviato numerosi bandi e avvisi per il reclutamento di nuovi medici, senza però ottenere risultati significativi fino ad ora”. “Emerge insomma chiaramente che le misure adottate sono insufficienti per affrontare l’urgenza della situazione: il reclutamento procede a rilento e il servizio medico distrettuale appare una soluzione temporanea che non risolve le difficoltà immediate dei cittadini di Sorgà. Il solo aumento delle borse di formazione, il cui il 40% rimane non assegnato, non può rispondere alle necessità contingenti, ma occorre equiparare l’importo erogato per le relative borse di studio a quello corrisposto mediante le borse di specialità”.