E’ stata accolto con soddisfazione il messaggio del presidente della Provincia Flavio Pasini che ha deciso di intervenire ad adiuvandum nel giudizio, promosso dal Comune di Sorgà al Tar del Veneto, di annullamento del provvedimento autorizzatorio unico regionale per la realizzazione e l’esercizio della discarica per car fluff in località Pontepossero. Il Comune ricorrente, lor ricordiamo contesta una serie di possibili vizi e di carenze istruttorie del procedimento regionale e, tra questi: la violazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti che esclude la realizzazione di discariche in aree individuate nel Piano di tutela delle acque, l’inadeguata descrizione delle “caratteristiche idrogeologiche del sito e dello schema di circolazione idrica del sottosuolo” e la mancata valutazione delle condizioni locali di accettabilità dell’impianto, in un contesto territoriale storico di risaie con produzioni di pregio “sacrificate agli interessi economici della società proponente”. I primi ad esprimere la loro soddisfazione sono stati Anna Maria Bigon, Consigliera regionale Pd, Efrem Bigon esecutivo Pd Verona con delega all’Ambiente e al Territorio e Franco Bonfante, segretario provinciale Pd Verona. “L’intervento in giudizio della Provincia di Verona a fianco del Comune di Sorgà contro il progetto di una grande discarica di rottami d’auto (car fluff), annunciato ieri dal presidente Flavio Massimo Pasini, – hanno detto- è un passaggio importante e atteso, che come Pd veronese accogliamo con grande soddisfazione. Ora entrambi gli enti provinciali interessati, Verona e Mantova, più decine di Comuni, scaligeri e virgiliani, direttamente o indirettamente interessati dall’impatto potenzialmente devastante di tale intervento, sono uniti nel respingere questa proposta incomprensibilmente autorizzata dalla Regione Veneto. Come tanti cittadini e amministratori locali, riteniamo scandaloso che la Regione abbia deciso di calare dall’alto un intervento tanto invasivo senza alcuna consultazione preventiva con il territorio, costringendo Comuni e Provincia a spendere soldi pubblici dei cittadini per difendersi con ricorsi, consulenze e indagini”. Come in quasi tutte le vicende controverse che riguardano o hanno riguardato il territorio veronese o veneto, anche stavolta c’è un convitato di pietra che resta dietro alle quinte. “Il suo intervento – hanno concluso gli esponenti – sarebbe a questo punto doveroso: il presidente delle Regione Luca Zaia prenda atto della risposta ferma e unanime dei cittadini e degli amministratori locali, supportata anche dalla sospensiva concessa del Tar, ammetta l’errore e intervenga per rivedere l’intero iter autorizzativo della discarica di rottami d’auto ponendo fine ad un progetto che oltre a mettere a rischio l’ambiente e l’economia del veronese minaccia da vicino anche la salute dei cittadini. A breve la consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon depositerà una interrogazione per conoscere la posizione del Presidente Zaia.