2mila pratiche all’anno presentate da altrettanti professionisti alla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio nella provincia di Verona. Tante sono le relazioni paesaggistiche richieste per gli interventi su terreni ed edifici vincolati redatte da architetti, ingegneri, geometri e agronomi.
Un volume di lavoro importante per la Soprintendenza archeologia Belle Arti Di Verona che ieri ha presentato ai professionisti del paesaggio una “cassetta degli attrezzi” per redigere le pratiche in modo più accurato e mirato ai fini di snellire tempi e procedure. L’incontro è stato organizzato dall’Ordine degli Architetti di Verona in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Verona e il Collegio Geometri e Geometri Laureati della provincia di Verona.
“L’esigenza di questa chiacchierata – ha spiegato Giovanna Battista, responsabile tutela architettonica e paesaggistica Verona città della Soprintendenza archeologia Belle Arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza – con i professionisti nasce dalla difficoltà degli uffici preposti di ricevere una documentazione adeguata all’istruttoria delle pratiche paesaggistiche. Molto spesso ci vengono fornite informazioni del tutto superflue e inutili, mentre le pratiche sono carenti di informazioni fondamentali per l’istruttoria. Questo dialogo aiuta il professionista anche a fare un’autovalutazione del proprio progetto rispetto a quelli che sono i caratteri paesaggistici tutelati e quindi a valutare la compatibilità dell’intervento stesso all’interno del territorio. Nel Comune di Verona, più del 50% di terreni e edifici sono sottoposti a tutela paesaggistica. In provincia di Verona la percentuale, anche in questo caso, è molto alta, quindi, i professionisti coinvolti in questo tipo di procedimento sono numerosi”.
L’incontro è il nono appuntamento del ciclo “Dialogo con l’amministrazione” organizzato e moderato da Francesca Piantavigna del Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Verona.
“Nella professione – ha affermato Matteo Faustini, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Verona – il rapporto diretto con le amministrazioni è fondamentale. In questo caso abbiamo instaurato un dialogo concreato e costruttivo con l’ente preposto alla tutela del paesaggio cioè la Soprintendenza. Con esempi concreti e pratici sono stati fugati dubbi e richieste di informazioni. L’obiettivo è anche quello di aprire sempre di più la strada alla compatibilità tra progetto e paesaggio per un’idea e qualità dell’architettura più sostenibile”.
“Sino ad ora – conclude Piantavigna – abbiamo coinvolto 5mila professionisti, tra architetti, ingegneri e geometri. Oggi ci siamo focalizzati sul paesaggio e sulla guida del progettista nella redazione della relazione paesaggistica. La maggior parte del nostro territorio è vincolato a livello paesaggistico quindi vogliamo dare loro una cassetta degli attrezzi per svolgere meglio il loro lavoro ridurre i tempi e senza ritardi dovuti a non conoscenza di quella che è la prassi nella stesura della relazione, semplificando allo stesso tempo il lavoro agli uffici amministrativi della Soprintendenza”.