L’Amministrazione di Sona apre per la prima volta al pubblico le porte della Chiesa di San Salvatore presso il cimitero di Sona, in via Montespada, conosciuta dai sonesi come antica chiesa di “San Salvar”.
A decorrere dal 28 gennaio, ogni primo e ogni ultimo sabato del mese, due volontarie con profonda conoscenza storica e del territorio saranno a disposizione dalle ore 10 alle ore 12.30 per guidare gli interessati alla conoscenza della storia, delle bellezze iconografiche e architettoniche della Chiesa di San Salvatore risalente al XIII secolo. Un progetto dell’assessorato al turismo rivolto a residenti e turisti «Viaggiare, fare visite culturali, guardarsi intorno con curiosità anche nel territorio in cui si vive è uno dei modi migliori per scoprire e riscoprirsi — afferma l’Assessora al Turismo e Marketing territoriale del Comune di Sona, Elena Catalano —. E Sona offre sempre più esperienze e opportunità di ospitalità grazie alla valorizzazione del suo patrimonio storico e paesaggistico, da oggi arricchito dalla restituzione dell’antica San Salvar alla curiosità di chi voglia ascoltare il racconto di “miracoli di pietra” come questo».
Un recente intervento di recupero, voluto con determinazione dall’Amministrazione, ha riportato alla luce importanti brani di affreschi che ricoprono gran parte della parete sud e nord, tra cui una grande scena della Fuga in Egitto della Sacra Famiglia, con iscrizione datata 1320. Entro la fine di quest’anno, grazie ai 320mila euro ottenuti dal Ministero alla Cultura, sarà possibile finalizzare il recupero degli affreschi ed eseguire significativi interventi di riqualificazione della Chiesa di San Salvatore per il miglioramento antisismico, il consolidamento delle fondazioni, la realizzazione della pavimentazione interna, l’installazione di un sistema di allarme e di un sistema di monitoraggio microclimatico «Restituiamo alla comunità un bene prezioso, lasciato per anni in stato di totale abbandono — spiega il Sindaco di Sona, Gianluigi Mazzi —. Il fatto che Sona sia stato uno dei soli tre comuni della Provincia di Verona ad ottenere le risorse previste dal PNRR per la sicurezza sismica e il restauro di edifici di culto di proprietà, premia l’attenzione di questa Amministrazione per l’acquisizione di beni immobili e la conservazione dei manufatti che raccontano la nostra identità».