Solo un tassello. LA “PARTITA DI PALAZZO BARBIERI”. Verso Verona 2022 Il puzzle elettorale è praticamente definito: Sboarina con Fratelli d’Italia, Lega, Verona Domani e Battiti; Tosi con i suoi “fedelissimi”; Tommasi col centrosinistra unito. Resta un solo pezzo da sistemare, quello di Forza Italia. Vediamo quali sono le varie opzioni...

E’ l’argomento del giorno. L’unico tassello che ancora manca al “puzzle elettorale” di Verona 2022. Che farà Forza Italia? Già, che cosa decideranno Massimo Ferro e Claudio Melotti, i big del partito caro a Silvio Berlusconi? Gli scenari possono essere diversi. E diversamente decisivi. Vediamo quali strade e quali strategie sono oggi sul tavolo di Forza Italia.

OPZIONE A. Stare nel centrodestra, assieme a Lega e Fratelli d’Italia. Sulla carta, a livello puramente teorico, potrebbe sembrare la più semplice, in nome di quella unità alla quale tutti (a parole) fanno riferimento. Ma tra il dire e il fare, si sa, c’è di mezzo (qui) la politica. E allora scopriamo che la soluzione non è per niente semplice non fosse altro per quel “NO” a Sboarina, votato un paio di settimane fa nel summit di Grezzana. La scelta della Lega, di appoggiare il sindaco uscente, potrebbe in qualche modo “condizionare” Forza Italia, combattuto ora tra l’esigenza di coerenza e la necessità di incidere, il più possibile, nella competizione elettorale. E allora: ingoiare il boccone amaro, rinnegare in parte quel NO a Sboarina oppure scegliere altre strade?

OPZIONE B. “Noi guardiamo ancora a Tosi” assicurano in Forza Italia. La scelta potrebbe essere dirompente. Spaccherebbe il fronte del centrodestra, ma esporrebbe (anche) Forza Italia a un rischio evidente. Se Tosi non dovesse andare al ballottaggio, Forza Italia sarebbe in qualche modo “tagliata fuori”. Non potrebbe rientrare nel centrodestra, nè tantomeno “deviare” i propri voti su Tommasi, se non altro per via di una coerenza che non può venir meno soltanto per ragioni di convenienza politica.

OPZIONE C. Forza Italia potrebbe optare a questo punto per la “terza via”. Andare da sola, con una propria lista, un candidato forte, per andare “alla conta”, al primo turno. Rischioso, dite? Fino a un certo punto. Comunque sia, Forza Italia avrebbe un’idea precisa di quello che realmente vale: 6,7,8, per cento? E proprio quella percentuale potrebbe poi essere riversata nella direzione preferita. In questo caso, va detto, non sarebbe da escludere neppure un avvicinamento alla lista Tommasi, che pescherà di sicuro voti anche al centro, dove molti “forzitalisti” potrebbero trovare convergenze maggiori rispetto alle altre liste.

Insomma, almeno tre sono le soluzioni possibili al rebus che Forza Italia deve ora sciogliere. A giorni è attesa la decisione, che potrebbe tener conto di eventuali indicazioni in arrivo da Roma. Anche se la situazione veronese è comunque influenzata da un percorso per niente semplice. “Noi teniamo comunque la porta aperta” ha detto Federico Bricolo, per la Lega, dopo aver “chiuso” su Sboarina. E lo stesso sindaco aveva “aperto” a Forza Italia, tentando di recuperare rapporti comunque complicati. Ferro e Melotti meditano. Piano A, B o C? Ora è solo questione di giorni.