La rivoluzione di Sean Sogliano. La conferenza stampa indetta dal direttore sportivo dell’Hellas è servita a fugare ogni dubbio. Se il Verona in gennaio ha cambiato pelle, molto si deve al volere del suo uomo mercato.
La miccia è stata accesa dai conti in rosso della società ma il fuoco è divampato per volontà di Sogliano. Il presidente Maurizio Setti, in difficoltà dopo la mancata cessione della società, ha lasciato carta bianca all’ex difensore del Varese che ha, finalmente, costruito il “suo” Verona. Unico rimpianto e, probabilmente, diktat dello stesso Setti, la cessione di Ngonge unica pedina che Sogliano avrebbe tenuto.
Per il resto si è fatta piazza pulita di un gruppo che non convinceva il direttore sportivo non tanto sotto l’aspetto tecnico ma in quello caratteriale. “Abbiamo cercato di fare delle valutazioni – ha precisato subito Sogliano – e portare dei ragazzi che devono ancora esplodere e farsi conoscere ai grandi palcoscenici nonostante abbiano già avuto esperienze importanti nelle massime serie.
Hanno sposato la linea che la società ha preso per vari motivi tra cui sostituire giocatori che sono usciti per ingaggi elevati. Il club non è rimasto a metà, in una situazione che non avrebbe risolto niente. Questi giocatori hanno fame e dimostreranno che la squadra può lottare fino alla fine.
Molti hanno già calcato palcoscenici importanti come Swiderski che ha già giocato in nazionale”. Sogliano ha poi sottolineato con forza come “non bisogna tenere giocatori che vogliono andare via, specie quando si lotta per la salvezza, anche se forse il giocatore che voleva rimanere era Ngonge che voleva finire l’anno ma quando si verificano condizioni come quelle che si sono palesate è impossibile trattenere chi non può restare”. Infine l’anmissione.
“Quando una società prende coscienza della sua situazione economica è doveroso migliorarla per evitare di avere delle problematiche future”.
E un risvolto mercato. “Manolas?Ci ho parlato, non c’è niente di male nel dirlo, proprio per questo abbiamo fatto una proposta congrua alle nostre possibilità dato che abbiamo ceduto giocatori anche per degli ingaggi troppo elevati, insostenibili, noi non possiamo andare oltre una certa soglia e lui ha preferito andare a Salerno”.
Mauro Baroncini