“Le parole di oggi sono sprecate: siamo qui perché io per primo voglio chiarire alcuni aspetti legati a questa scelta. Ho letto di dissapori e cose simili: quando io e Sean ci siamo lasciati l’abbiamo fatto come due fidanzati che si separano senza dare una spiegazione” ha detto il presidente Sett, presentando Sean Sogliano. “Sono stato in contatto spesso con Sean in questi anni, credo che la compatibilità di questo trio possa dare continuità e sostanza a questo club. Alle parole vanno accompagnati i fatti, e i fatti dicono che siamo ultimi in classifica. Ma il campionato non è finito, e il modo di essere di Sean può essere un valore aggiunto per noi” La parola è passata poi a Sogliano: “Sono più emozionato della prima volta. Conservo tantissimi ricordi della mia prima esperienza qui. Se mi guardo attorno vedo delle maglie di giocatori che per me hanno voluto dire tanto e mi emoziono. Sono orgoglioso che il presidente mi abbia dato la fiducia: essere qui, in un momento in cui serve fare un’impresa, è un grande orgoglio. Arrivare in queste situazioni fa parte della mia vita: dopo Verona ho fatto delle scelte scomode, che probabilmente non hanno giovato alla mia carriera. Ho risolto il mio contratto con il Genoa, in Serie A, e lì si stava bene, poi sono andato a Bari… Il mio percorso l’ho voluto. Il fatto che sia qui mi dà molta carica e forza: il presidente sa che farò il possibile per aiutare l’Hellas a fare un’impresa molto difficile, vi dico che non vedo l’ora di parlare con la squadra, con lo staff e con Bocchetti. Si parte da lì”. Sogliano prosegue: “Da quando sono arrivato all’Hellas ho iniziato a non dormire… Ognuno deve essere sé stesso in questa situazione. Il presidente è tale da undici anni, Francesco è arrivato in estate e io arrivo oggi. Dobbiamo cercare di fare un’impresa: che io sia d.s. e lui responsabile dell’area tecnica a me interessa fino a un certo punto, quello che dobbiamo fare è caricare l’ambiente e i giocatori. Non voglio legittimare una posizione, sono qui perché voglio dare una mano e fare quello che so fare io. Un ingresso a gennaio per un dirigente non è facile, ma la società resta snella. Quando prendemmo Iturbe condivisi la scelta con il presidente e con Gardini. Non c’è alcuna complessità, l’importante è che i rapporti siano veri”. Cosa farete con Bocchetti? “È un periodo particolare per prendere una decisione di qualsiasi natura nel mondo del calcio, con il Mondiale di mezzo. Parlerò con lui, con i giocatori e con il suo staff, in questo momento siamo tranquilli”.
Fabio Ridolfi